Italiani all’Estero e i vantaggi per il voto postale gestito dai Comuni

Con rammarico e indignazione devo ammettere che il mio primo messaggio* e anche il secondo** siano stati solo una perdita di tempo. I parlamentari eletti all’estero e gli addetti ai lavori hanno fatto solo orecchie da mercante, ivi incluso Guglielmo Picchi che a prima vista aveva giudicato la proposta, interessante. Oggi il vecchio sistema funziona più o meno cosi (1) Roma spedisce i plichi ai consolati in base al registro AIRE (2) Questi incaricano delle compagnie private per la spedizione dei plichi al cittadino, senza garanzie sul diritto alla privacy*** (3) Il cittadino spedisce le schede votate ai consolati (4) I consolati rispediscono le schede a Roma, dove allestiscono degli appositi seggi. Il tutto senza un minimo garanzia di trasparenza.

Adesso esaminiamo il nuovo sistema innovativo, (1) Il comune spedisce il plico al cittadino, dopo essersi accertato l’indirizzo e ricevuto la dichiarazione, (vedi messaggio17538) (2) Il votante spedisce il voto ai comuni (vedi sempre messaggio 17538) Signori questa non e’ demagogia ma semplice matematica, il risparmio e’ enorme e in piu’ si evitano molte “anomalie” se cosi vogliamo chiamarle, verificatesi all’ultime elezioni. Purtroppo l’Italia e’ il Malpaese, dove niente non si crea, niente si distrugge e niente cambia.

*(https://archivio.politicamentecorretto.com/index.php?news=17512)

**(https://archivio.politicamentecorretto.com/index.php?news=17538 )

***il registro potrebbe essere venduto a compagnie pubblicitarie.
(https://archivio.politicamentecorretto.com/index.php?news=17512)

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