Dal vangelo secondo Gianfranco: “ e il Sig. B s’incammino’ verso il Colle per rimettere la sua croce nelle mani del Padre al Quirinale”
Intanto sfasiamo un’altra leggenda metropolitana. Il Premier Italiano, non e’ stato eletto direttamente dal popolo ma in base ad una legge elettorale che non prevede le preferenze e come direbbero i miei amici anglosassoni, no free choice no party. Gianfranco Fini, presidente della camera e’ uno dei pochi statisti ancora integri che la politica italiana ci ha regalato, nell’ultimo ventennio. Questo lo dico da neutrale e da un punto di vista progressista. Mi auguro che il confronto d’oggi possa fare chiarezza sul futuro della democrazia italiana. Il Sig. B, ha il dovere (sacrosanto) democratico e istituzionale di dimettersi e affrontare la giustizia come qualsiasi altro cittadino. Democratico perche’ e’ il popolo che lo richiederebbe se interpellato. Istituzionale perche’ in base all’articolo terzo, la legge e’ (ancora?) uguale per tutti e la bocciatura del “Lodo” l’ha dimostrato. Va anche detto che una riforma della giustizia con l’inserimento di una “leggina salva processi” non sara’ votato dall’intera opposizione (Bindi), al Presidente della Camera non resta che indirizzare il Sig. B, verso il Colle e le dimissioni. Il Premier Italiano deve scegliere se salvare i suoi interessi personali o il fututo di questo governo! La Porcellum non ha cambiato il ruolo del Presidente del Consiglio e come i “papi”, ne muore uno se ne fa un altro, lo scioglimento del parlamento e le elezioni anticipate le decide ancora il Capo dello Stato.
