(Legge elettorale). Qualsiasi forma di presidenzialismo,sara’incompatibile con l’attuale porcellum, le liste bloccate non solo preconfezionano il parlamento ma anche la formazione del governo. Prima che si passasse al presidenzialismo bisognerebbe abolire la porcellum, ossia le candidature multiple (queste riservate solo ai candidati alla presidenza o premierato), le liste bloccate con un ritorno alla preferenza. Bisogna modificare la legge elettorale in una unificata per tutte le tornate elettorali (camera, senato, provinciale e comumali) E’ ovvio che un presidente del consiglio eletto direttamente dal popolo si fa con le preferenze, questo e’ incopatibile con le liste bloccate.
(Riforma seconda parte della Costituzione). Altesi’ un premier / presidente eletto dal popolo diventa automaticamente bipartisan non piu’ di parte o capo di una maggioranza, provate a pensare ad un presidente del consiglio con poteri speciali ed in piu’ decreti e fiducie, a questo punto i rappresentanti che il popolo sceglie diventetano ancor di piu’ dei burattini, di quanto non lo siamo gia’. Occorre creare una linea di demarcazione tra il governo e il parlamento, un potere propositivo ( consiglio dei ministri) ed un legislativo (parlamento) Un presidenzialismo come lo vorrebbe il sig. (B) senza abolire i decreti (art.77) e le fiducie (art.94) e’ incopatibile con una democrazia moderna e rappresentativa.
(Riforma titolo V) Dobbiamo renderci conro che il costo della politica ammistrativa in Italia supera qualsiasi altra nazione in Europa, l’istituzione delle regioni fu uno sbaglio, in Inglilterra il “federalismo fiscale” funziona perche’ il rapporto tra Stato e Comuni e diretto, purtroppo nel nostro le regioni la fanno da padroni, sono dei veri e propri “governicchi” spesso in contrapposizione con lo stesso parlamento, il Senato federale e il federalismo fiscale puo’ solo funzionare con l’abolizione delle regioni, instaurando un rapporto diretto con capoluoghi (province) e comuni, con un limite di un solo senatore per provincia.
