NUOVE PROSPETTIVE

Anche se l’83% degli italiani vive in casa di sua proprietà (48% con mutuo ancora in corso), c’è, pur sempre, una “minoranza”, costituita soprattutto da anziani pensionati, che non potrà mai abbandonare lo scomodo ruolo d’inquilino. In pratica di chi è costretto ad abitare un alloggio col pagamento di un affitto. Pigione che, col tempo, si è fatta sempre meno onorabile da chi ha un reddito limitato. Secondo i più recenti dati ISTAT, oltre il 6% delle famiglie italiane vive con meno di 500 Euro mensili. Così, oggi più che per il passato, sarebbe opportuno elaborare una normativa che tuteli, appunto, i redditi più deboli; almeno sul fronte dell’abitare. Il progetto che dovrebbe essere esaminato dal Parlamento, andrebbe a ridurre il carico fiscale sui redditi da locazione. Sia per i proprietari che affittano, sia per gli aspiranti inquilini. In altri termini, i contratti di locazione, regolarmente registrati, e d’importo annuo non superiore ad Euro 5000 dovrebbero essere esenti dall’IRPEF. Per gli importi superiori, ma sino ad un massimo di novemila euro, l’IRPEF dovrebbe essere calcolata al 75% e senza cumulo con altri redditi del locatore. Per quanto riguarda gli inquilini, almeno il 25% del canone anno di locazione (al netto delle spese d’ordinaria amministrazione) dovrebbe essere detraibile dalla dichiarazione dei redditi. Se la proposta dovesse trovare, come ci auguriamo, un riscontro politico, verrebbero a cessare, tra l’altro, le “ingiustizie” fiscali oggi sempre presenti. Il provvedimento potrebbe, infatti, essere esteso anche ai connazionali residenti all’estero che locano il loro unico alloggio in Patria. Con vantaggi, per nulla marginali, anche per quanto riguarda il pagamento dell’Imposta Comunale Immobiliare (ICI). Oggi che il costo della vita è così salito, la certezza di un alloggio, pur se non di proprietà, dovrebbe trovare maggiore sensibilità anche da parte del nostro Esecutivo. C’è, infatti, un 13% delle famiglie italiane che non riesce più a far fronte al progressivo aumento dei canoni di locazione. E’ pur vero che lo Stato non può intervenire sulla privata proprietà, ma è anche verificabile che da essa trae parte del suo gettito fiscale. Le difficoltà economiche che hanno colpito il ceto medio/basso della popolazione, non possono più passare inosservate. La riduzione della “tensione” abitativa nella penisola andrebbe a contribuire ad un migliore equilibrio sociale proprio tramite gli alleggerimenti fiscali dei quali abbiamo scritto. Su questa posizione, Maggioranza ed Opposizione dovrebbe trovare un’intesa. Entro questa Legislatura, se tutto procederà nel giusto modo, questa nostra proposta potrebbe trasformarsi in Disegno di Legge. Con le nuove prospettive delle quali abbiamo scritto, anche il ruolo d’inquilino, sempre meno in voga tra la popolazione, potrà trovare una sua più attuale sistemazione ed una sua ragion d’essere.

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