Milano – In piazza Duomo a Milano, domenica 25 ottobre, Don Carlo Gnocchi sarà solennemente proclamato Beato, proprio nel giorno che ricorda la sua nascita, avvenuta a San Colombano al Lambro (Milano) il 25 ottobre 1902.
Il processo al Servo di Dio era stato avviato dal cardinale Carlo Maria Martini nel 1987, mentre nel dicembre 2002 Papa Giovanni Paolo II, riconoscendone l’eroicità delle virtù, l’ebbe a proclamare Venerabile. A completare l’istruttutoria supplementare diocesana è stato, nel 2004 l’Arcivescovo di Milano, cardinale Dionigi Tettamanzi.
Infine nel gennaio 2009 Benedetto XVI ebbe ad autorizzare
la pubblicazione del decreto che attribuisce a don Gnocchi il miracolo che ha visto protagonista Sperandio Aldeni, artigiano elettricista e alpino di Villa D’Adda (BG), incredibilmente sopravvissuto a una mortale scarica elettrica. Don Carlo, seminarista alla scuola del cardinale Ferrari, nel 1925, ordinato sacerdote dall’arcivescovo
di Milano, Eugenio Tosi, celebrò la sua prima Messa a Montesiro, paesino della Brianza. Educatore dei giovani, eroe della solidarietà, padre dei mutilatini, angelo dei bimbi, precursore della riabilitazione, imprenditore della carità e profeta del dono d’organi, morì a Milano il 1° marzo 1956 e i solenni funerali furono celebrati nel Duomo di Milano dall’amico Arcivescovo Giovanni Battista Montini, il futuro papa Paolo VI.
Allora in piazza oltre centomila persone. E tante tante di più saranno domenica. 25 ottobre, in occasione della sua beatificazione.
A continuare la sua opera c’è la “Fondazione Don Gnocchi Onlus” (per contatti: Piazzale Morandi, 6 – 20121 Milano – tel.: 02.4030.900) nei cui centri sono accolti, curati e assistiti: pazienti con ogni forma di disabilità, per cause congenite o per cause acquisite, dall’età evolutiva all’età adulta; pazienti di ogni età che necessitano di interventi riabilitativi di carattere ortopedico, neurologico, cardiologico, respiratorio, anziani non autosufficienti; malati oncologici in fase terminale e pazienti in stato vegetativo persistente.
L’ultimo atto d’amore di Don Gnocchi è stata la donazione delle cornee. E’ stato lui, infatti, il primo donatore d'organi, quando, all'inizio dell'era dei trapianti, in Italia non era stata ancora emanata una legge che consentiva la donazione. La sua donazione e trapianto furono effettuati “illegalmente”. La generosità di Don Carlo e l’enorme impatto che il trapianto ebbe sull’opinione pubblica impressero in Parlamento un’accelerazione decisiva al dibattito. Infatti l'anno successivo venne varata la prima legge italiana sulla Donazione e il trapianto di organi ( “Legge 3 aprile 1957, n. 235 Prelievo di parti del cadavere a scopo di trapianto terapeutico”).