Sulla vicenda che ha toccato l’On. Paola Binetti e la sua ventilata espulsione dal Partito Democratico, mi sento di esprimere la piena solidarietà all’amica e alla coerente testimone dei valori cristiani in cui fermamente crediamo.
Non si può non restare sorpresi di come il segretario del PD contesti i metodi democratici di altri partiti e da parte sua non tolleri alcun distinguo dei suoi parlamentari.
E’ con l’avvento dei governi del Centro-sinistra in questi ultimi anni che si è avuta la pretesa di inserire le materie etiche all’interno dei programmi di governo, vincolando così in maniera rigida tutti i parlamentari della coalizione.
Ancora più singolare il fatto che sia Berlusconi che Veltroni, durante l’ultima campagna elettorale per le elezioni politiche, abbiano ripetutamente dichiarato che gli argomenti eticamente rilevanti non dovevano entrare nel dibattito elettorale.
Franceschini si risveglia talebano di un laicismo sconosciuto ai veri cattolici.
Per l’UDC vale il principio costituzionale in base al quale ogni parlamentare risponde con la propria coscienza e il proprio voto di fronte all’intera Nazione. Riteniamo, infatti, che un conto sia il programma di governo che deve trovare il sostegno dei parlamentari della coalizione vincente e un conto siano i provvedimenti legislativi di natura morale per i quali il Parlamento deve poter giudicare in piena libertà senza vincoli di maggioranza.
