Scuole pubbliche, ma con contributi privati: un caso tutto italiano

Senatrice Marilena Adamo (PD)

Premesso che:

numerosi genitori di ragazzi frequentanti le scuole hanno segnalato agli interroganti che dirigenti scolastici chiedono ai genitori stessi un contributo economico – ufficialmente volontario e da pagarsi con regolare versamento postale – motivando il fatto che le scuole non hanno i fondi per la normale gestione; questa situazione è determinata dal sommarsi dei crediti non pagati alle scuole sugli stanziamenti previsti per il 2008 e dei tagli operati sulle previsioni 2009 dal decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, e dalla successiva legge finanziaria per il 2009 (legge 22 dicembre 2008, n. 203); la mancanza dei fondi è aggravata anche in seguito ai tagli di personale che costringono le scuole a pagare direttamente i supplenti con i fondi per la normale gestione; si ricordano numerose dichiarazioni del Ministro in indirizzo secondo cui i tagli al personale avrebbero prodotto risorse a favore della qualità della scuola; una siffatta situazione sarebbe gravemente lesiva del diritto all'istruzione così come costituzionalmente garantito e in particolare dell'articolo 34, secondo comma, della Costituzione ove è previsto che l'istruzione inferiore sia obbligatoria e gratuita; il ricorso ai contributi dei genitori appare ancora più grave nel momento di particolare difficoltà che attraversano le famiglie italiane a seguito della grave crisi economica e finanziaria internazionale, si chiede di sapere:

per quali ragioni le scuole non abbiano ricevuto nemmeno l'ultima tranche degli stanziamenti previsti per lo scorso anno; come si intenda garantire il dettato costituzionale e quindi assicurare che la scuola pubblica dell'obbligo possa funzionare regolarmente senza chiedere risorse ai genitori;

se si intenda porre rimedio a questa situazione attraverso scelte responsabili nell'ambito del disegno di legge finanziaria per il 2010, anche in considerazione della crisi economica che colpisce le famiglie italiane.

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