RIFLESSIONI SERIE SUI RAPPORTI CON L’ISLAM

La scorsa settimana sono stato intervistato dal settimanale locale di Verbania ECO-RISVEGLIO sui problemi dell’immigrazione e di integrazione con i musulmani, un problema in zona molto sentito. Avevo chiesto come condizione all’intervista che le mie risposte, di lunghezza concordata, fossero pubblicate integralmente, il che purtroppo non è avvenuto. Anzi, i titoli hanno poi enfatizzato sulla mia difformità di vedute con alcuni esponenti della Lega Nord, mentre il mio obbiettivo era invece di approfondire con serietà una tematica così complessa. Una volta di più spiace rilevare come – pur capendo che è con titoli e un pizzico di scandalismo che si vendono i giornali – ci sia poca volontà di dare spazio a riflessioni serie su questioni che non vanno più affrontate con superficialità, ma più seriamente. Ripropongo così le domande fondamentali dell’intervista con le mie risposte integrali sperando che su questo tema si sviluppi tra i lettori del PUNTO un dibattito che vada al di là della cronaca spicciola.

Sulla nascita di un centro culturale islamico a Verbania per ora lei ha preferito non sbilanciarsi. La Lega al contrario non ha nascosto il suo disappunto, per usare un eufemismo. Può finalmente dirci se è favorevole o meno a questo progetto? Una volta per tutte cerchiamo di intenderci: se non mi sono sbilanciato è perchè ad oggi non è giunta alcuna richiesta né per costituire un centro islamico né tanto meno per costruire una moschea. Quindi, non posso dare giudizi su cose che per ora non esistono.

Il sindaco può impedire la nascita di una associazione culturale? E di una moschea?

Credo che nessuno verrà mai a chiedere di realizzare una moschea (impossibile anche dal punto di vista urbanistico), ma può darsi che si voglia aprire anche a Verbania un centro culturale riconducibile alla comunità islamica. Credo che a quel punto varranno alcuni punti fermi, il primo dei quali è che la nostra Costituzione lascia liberi i cittadini di esprimersi e li parifica in base al sesso, al livello sociale, alla fede politica e religiosa. Credo nella legge e nella libertà quindi su questi principi non si transige. Se poi un gruppo di persone vuole aprire un ritrovo pubblico dovrà osservare le leggi perché se le opinioni sono libere le forme vanno rispettate fino in fondo e lo saranno nel modo più serio, sereno ma rigoroso, per tutti. A Verbania abbiamo circoli e comunità di estrema destra e di estrema sinistra, di cattolici e evangelici, di buddisti e dei testimoni di Geova: non vedo lo scandalo se vi fosse anche un circolo musulmano. Andrà valutato il suo statuto e chi vi partecipa: se in una sede ci possono ad esempio entrare 20 persone non ne possono arrivare cento, o lo si chiude. Inoltre uno statuto non dovrà essere discriminatorio, per esempio nei confronti delle donne.

Alla festa della Lega nord il senatore (e consigliere comunale di Verbania) Enrico Montani ha detto: “gli immigrati ci vogliono morti” (mia nota: in realtà Montani aveva detto “non voglio morire musulmano…”. Lei invece ha organizzato le giornate della solidarietà. Possono convivere sotto lo stesso tetto posizioni così distanti?

I problemi dell’immigrazione e della integrazione non si risolvono con le battute. Condivido con Montani che bisogna cercare di integrare le comunità straniere, ma per farlo bisogna volerlo davvero. L’integrazione si attua rispettando i diritti delle persone ma anche imponendo loro dei doveri chiari, uno dei quali è il rispetto delle leggi ma anche delle caratteristiche della nostra comunità civile e religiosa. Mi spiego: ogni musulmano è libero di non mangiare il prosciutto, ma alla mensa scolastica si deve continuare a proporlo normalmente ai bambini senza condizionamenti, non siamo noi a dover cambiare le nostre abitudini! Tra l’altro va detto che – come i cristiani – molti musulmani non sono praticanti e se fosse studiata meglio la storia e la cultura islamica (Zacchera è laureato anche in Storia delle civiltà – ndr) si scoprirebbe innanzitutto un grande mondo sconosciuto e di grande spessore culturale, ma anche come fino a pochi decenni fa gli integralisti islamici fossero un’infima minoranza. Chiediamoci perché oggi non sia più così e comprenderemo anche i grandi errori di molti stati europei verso il Medio oriente, ma scopriremo anche che se vi sono sicuramente dei musulmani terroristi, milioni di loro non lo sono. Evitiamo che si sentano emarginati e che qualcuno di loro diventi per disperazione simpatizzante o complice del terrorismo. Quando ero ragazzo sono stato all'estero per lavoro e studio e so cosa significa sentirsi discriminati e non integrati. Se poi voglio giustamente difendere la mia civiltà cristiana innanzitutto devo credere davvero in valori condivisi e proporli come esempio di vita. Sinceramente, ma lo facciamo oppure no? Perché credo che siamo un po' tutti troppo tiepidi nel dirci e comportarci da cristiani, mentre si dovrebbe professare la propria religione con più serietà e coerenza se – ma solo a parole – si dice poi di volerla difendere. Sono convinto che l’integrazione si crei con cose concrete e il “Mondialito” di calcio è stato un esempio positivo. D'altronde, cosa c’è di più interetnico delle nostre squadre di serie A ? Non possiamo sottrarci dalla realtà: visitavo nei giorni scorsi le nostre scuole elementari dove molte classi sono diventate quasi del tutto multietniche, ma capivo anche che – per fortuna – quei bambini si stanno ormai integrando tra loro. Ma in quelle stesse classi il Comune – ne parlavo nei giorni scorsi con l’Assessore Lidia Carazzoni – proporrà un concorso natalizio per il miglior presepio: è anche così che si ripropongono e difendono le nostre tradizioni culturali. E le giornate della solidarietà di questi giorni non aiutano forse la Caritas, la San Vincenzo, le nostre parrocchie? Queste sono risposte concrete e non urlate, credo più utili.

Quindi lei sta con Fini per la cittadinanza?

Non condivido il suo concetto che contino soprattutto gli anni di residenza in Italia per ottenere la cittadinanza e che vadano ridotti. Credo che conti di più “come” l’immigrato viva questo soggiorno e che quindi serva un serio esame finale di lingua e di cultura generale: la cittadinanza va data a chi la desidera e se la merita, ma solo se lo dimostra nei fatti. La cittadinanza non deve essere un”diritto acquisito” ma un premio ed un traguardo, irraggiungibile se non ci si vuole integrare e se non si rispettano le nostre regole.

E' vero che è in corso una verifica degli equilibri di maggioranza? E' vero che la Lega vuole avere più peso? C'è in vista qualche cambiamento all'interno della giunta?

A me proprio non risulta: incontro ogni giorno gli assessori leghisti e sottolineo che sia De Magistris che Pella lavorano molto bene: con loro c'è un ottimo rapporto e quindi non vedo problemi. La Lega a Verbania ha preso meno del 10% alle elezioni, è equamente rappresentata, ma soprattutto ogni decisione fin qui è stata sempre presa in giunta nella massima concordia. Spero si continui così ed ho fiducia nel senso di responsabilità di tutti e anche nelle cose positive che la Lega può e deve rappresentare e portare avanti.

Teatro all'arena, ordinanza antiaccattonaggio, ora il centro islamico. Cosa risponde a chi dice che la maggioranza è ostaggio del Carroccio? E a Montani che dice che lei è troppo autoritario?

Il teatro all’ arena è stata una scelta da me promossa, voluta e condivisa e vedrete come sarà ben realizzato. Idem per l’ordinanza antiaccattonaggio coordinata insieme a De Magistris e che si è dimostrata utile. Se verrà la richiesta di un centro islamico (e non certo di una moschea!) la valuteremo insieme: mi sembra la cosa più saggia. Autoritario? Sono un sindaco che ascolta tutti, valuta bene ma che poi deve anche decidere, sempre cercando di rispettare il mandato e la volontà dei cittadini.

Ogni maggiore informazione sulle mie attività politiche ed amministrative sono rintracciabili sul mio sito www.marcozacchera.it mentre sul sito www.comune.verbania.it (aggiornato quotidianamente) trovate tutte le novità del nostro comune.

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