LA LEGGE “E’ UGUALE PER TUTTI” (oppure no…?)

Scontato “no” della Corte Costituzionale al “lodo Alfano” dove – e su questo ha ragione Berlusconi – la maggioranza dei giudici ha obbiettivamente il “cuore” a sinistra. Se credo che le sentenze si debbano accettare (o subire) comunque con rispetto, in democrazia è legittimo il dissenso ed io sottolineo il mio nel ricordare l’evidente contraddittorietà di una Corte Costituzionale che nel 2004 non accettò il “Lodo Schifani” chiedendone modifiche, ma nulla accennando alla possibile incostituzionalità della norma. Ora – dopo che era stata approvata una nuova legge che risolveva i dubbi e le sue precedenti richieste – ecco che la stessa Corte ne rispolvera il concetto di incostituzionalità. Perchè non lo aveva detto prima? “Tutti i cittadini sono uguali davanti alla Legge” ora si sostiene, un concetto sacrosanto e giustissimo… Ma se “la legge” vale per Berlusconi allora non dovrebbe valere anche per gli stessi Magistrati ? Se il nostro Stato infatti è basato – e lo dice la Costituzione! – sulla eguaglianza e reciproca indipendenza dei tre poteri (Governo – Parlamento – Magistratura) può allora la Magistratura condizionare le scelte politiche del popolo sovrano che elegge un Parlamento e di fatto anche il leader del proprio governo, soprattutto dopo le ultime riforme elettorali? Può – altro esempio – un singolo giudice monocratico (eletto da nessuno) solo imponendo in una causa civile un risarcimento stratosferico (e per molti commenti del tutto assurdo e comunque discrezionale) poter rovinare economicamente un leader politico e così potenzialmente eliminarlo dalla vita pubblica, annullando di fatto il voto di 40 milioni di persone? Queste sono questioni costituzionali di fondo perché – di fatto – la Magistratura (o, meglio, una piccola parte di essa) sta condizionando il voto della gente che a maggioranza aveva dato ed ancora si ritiene darebbe la propria fiducia al premier. Quindi il potere dei Magistrati (non eletti dal popolo, ma nominati con concorsi a volte discutibili e poi solo con promozioni interne) condiziona oggi governo e parlamento in misura molto al di là dei limiti fissati dalla Costituzione. E poi se “La legge è uguale per tutti”, perchè un Magistrato è diverso dagli altri cittadini – Berlusconi compreso – ed è giudicato all'interno della sua stessa corporazione? Il CSM non è forse diventato una specie di consiglio comunale dove le varie “liste” di magistrati – tutte politicamente orientate – eleggono i propri rappresentanti, gli stessi che poi auto-giudicheranno i loro colleghi? E come può allora il vice-presidente dello stesso CSM sen. Nicola Mancino (che di fatto ne è presidente, perché solo formalmente a dirigere il CSM è il Capo dello Stato) ovvero una persona che tutti ricordano come ex Presidente del Senato (e quindi carica politica per eccellenza) esprimersi sempre con pesantezza di giudizio inaudita? Berlusconi non può criticare la Magistratura, ma Mancino invece può sparare a zero sul premier: scusate, ma dov’è l’equità? Anche perché è poi evidente come Berlusconi sia stato attaccato in 15 anni infinite volte dalla Magistratura (per ora uscendone sempre assolto), ma lo stesso metro di comportamento non è stato tenuto con centinaia di altri imprenditori che in Italia potrebbero essere accusati di reati molto simili. Sono solo esempi che dimostrano semplicemente come la nostra Costituzione, nata ormai oltre 60 anni fa, è profondamente da aggiornare, anche perchè nessuno nel 1948 avrebbe mai immaginato che certi Magistrati sarebbero poi così apertamente scesi in campo prendendo posizioni politiche di assoluta impunità. Ma può continuare a funzionare un’Italia così, o è lecito avere dei dubbi? Credo di sì, e forse sono gli stessi dubbi di quei silenziosi 6 giudici costituzionali (contro 9) che hanno votato comunque contro alla loro sentenza emessa mercoledì.

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