Guido Castelli, neosindaco di centrodestra di Ascoli Piceno, pupillo del capogruppo del PDL al Senato Gasparri, si è fatto prendere con le mani nella marmellata. Presentandosi al 90/mo giorno utile al Consiglio comunale con il Programma di Mandato, dopo aver sbandierato ai quattro venti di averlo scritto con tutta la sua Giunta e la sua maggioranza durante un ritiro in montagna, è stato sbugiardato dall'opposizione che passo dopo passo gli ha snocciolato gli stessi capitoli del Programma di Chiodi, Governatore della Regione Abruzzo. Scoperto l'imbroglio, si è giustificato sostenendo che la copiatura derivava dalla convinzione di importare ad Ascoli il 'modello Chiodi'. Alla fine, nonostante sollecitato al ritiro, per non cadere sotto il peso del ridicolo, ha 'costretto' la maggioranza del PDL ad approvare per il Comune di Ascoli il Programma della Regione Abruzzo. “Ispirarsi a dei modelli è positivo, ma fare delle volgarissime copiature senza alcuna empatia con le problematiche locali è mestiere da falsari” ha dichiarato il capogruppo udc al Comune di Ascoli Amedeo Ciccanti, che è anche parlamentare del direttivo udc della Camera dei Deputati.