Comunicato di Primo Mastrantoni, segretario Aduc 21 settembre 2009 12:50
Tra 8 e 12 milioni di malati e 10-15 mila morti in Italia. Sono questi gli scenari delineati in questi giorni a Praga dagli epidemiologi durante un incontro sulla prevenzione dell'influenza provocata dal virus A (H1N1). Per l'Aviaria (H5N1) fu fatto un analogo scenario: secondo gli epidemiologi dell'Oms ci dovevano essere 16 milioni di infettati, 2 milioni di ricoveri e 150mila morti. A livello mondiale si prevedevano 150 milioni di morti. Meno male che il dott. Donato Greco, l'epidemiologo che seguiva, per l'Italia, il gruppo di lavoro internazionale sull'influenza aviaria, alla domanda “gli epidemiologi di solito ci azzeccano?” rispose tranquillamente “no” (1). Gli scenari apocalittici sono appunto… scenari, dove, evidentemente, si prospettano ipotesi. Il farmacologo Silvio Garattini, dell'istituto di ricerca scientifica Mario Negri, a proposito del virus A dichiara “In generale, comunque, a meno di soffrire di patologie particolari, si puo' anche non vaccinarsi, il decorso di questa influenza, infatti, sembra essere benigno nella maggioranza dei casi” e, ancora, “la via piu' semplice per limitare la pandemia e' molto semplice: bisogna lavarsi le mani spesso, utilizzando acqua e sapone” (2). Al momento su 8.000 infettati i morti sono 2, uno 0,02% statisticamente irrilevante. Oggi il vice ministro alla Salute, Ferruccio Fazio, dichiara che non si vaccinera' contro il virus A. Allora tutto questo allarme a cosa e' servito? Una interpretazione la da' lo stesso Garattini “I governi sotto la spinta di potenti interessi economici si sono interessati a ottenere la disponibilita' di vaccini e farmaci piuttosto che dare informazioni al pubblico” (3). Allora di cosa stiamo parlando?
(1) Corriere della Sera del 9.10.2005