In tempi di crisi il mercato dei cibi organici ha atto registrare un incremento del 7.4% in valore e dell'8,5% in quantità rispetto al 2008. Cresce la produzione biologica cooperativa
di Graziano Alderighi
Buone notizie per il settore del bio in Italia.
Dopo anni di malumori, con crescite troppo contenute o anche timide flessioni, i dati che emergono dal Sana di Bologna sono incoraggianti.
Cresce la produzione biologica cooperativa: sono più di 900 le cooperative agroalimentari che hanno prodotti biologici nella loro gamma offerta sul mercato. Il peso del biologico cooperativo sull’intera produzione nazionale, sulla base di alcune recenti indagini realizzate, ha una incidenza intorno al 20%, percentuale destinata a crescere rapidamente per l’aumento della domanda interna ed esterna.
Proprio i segnali del mercato sono però i più positivi.
A dispetto di una generale flessione dei consumi dettata dalla crisi economica, il mercato del biologico in Italia ha registrato, nei primi sei mesi dell'anno e nel settore della grande distribuzione, un incremento del 7.4% in valore e dell'8,5% in quantità rispetto al 2008, per circa 350 milioni di euro.
Tra i settori che hanno evidenziato gli incrementi maggiori si segnalano l'ortofrutta, le bevande e le uova, il cui consumo è aumentato di oltre il 35% dal 2005 al 2007 e nei solo supermercati i consumatori italiani ne acquistano più di 250mila al giorno. Complessivamente, tutte le categorie di prodotti biologici sono in crescita: ogni giorno, ad esempio, nella grande distribuzione si acquistano 15 tonnellate di yogurt e oltre 40mila litri di latte biologici. Il consumo è particolarmente forte nelle regioni nel nord ovest e nord est d'Italia.
Il canale dei punti vendita specializzati in soli prodotti biologici (circa 1000 negozi in tutta Italia) ha segnato performance anche superiori facendo registrare una crescita media dal 10% (negozi indipendenti) al 15% (punti vendita in franchising).
Il boom del biologico conferma puntualmente i risultati di una ricerca condotta dall'Osservatorio permanente sui consumi (che sarà presentata nei dettagli al Sana) da cui emerge come la qualità del prodotto sia sempre più legata all'etica e alla responsabilità sociale.
Secondo quanto ha spiegato il direttore dell'Osservatorio, Giampaolo Fabris, il 40 per cento degli italiani è disposto a pagare di più un bene la cui produzione ha rispettato l'ambiente e i diritti dei lavoratori. Inoltre, il 44% del campione preso in esame ha dichiarato aumentata, nell'ultimo anno, l'attenzione sul fronte della sostenibilità ambientale.
Gli acquirenti più assidui del biologico sono giovani e le persone con un alto livello di scolarizzazione.
di Graziano Alderighi
12 Settembre 2009 TN 31 Anno 7