Inizio con un video Le chiavi della Croce Rossa Italiana e lo mette in chiaro perchè chiunque lo possa leggere bene e vederlo, oltre che ascoltarlo:
Alla fine di questo testo che mette in croce chi già ci sta, letto e trovato su Indymedia, preannuncio l’appello e l’appuntamento per il 17 ottobre a Roma, dove si svolgerà una Manifestazione Nazionale Antirazzista, troverete in calce l’elenco, al momento, con le adesioni delle Associazioni , Circoli e Movimenti. Sempre al momento, manca quella della Croce Rossa Italiana ma anche della Misericordia, dei consorzi di cooperative Connecting People e Self: “…Una realtà che raggruppa 69 cooperative sociali in Italia e che ha fatto della gestione dei Centri di identificazione e espulsione e dei Centri di prima accoglienza uno dei suoi punti di forza. Sono infatti gestiti da Connecting People i centri di prima accoglienza di Cagliari, di Brindisi, di Trapani (Serraino Vulpitta e Saline), oltre che una serie di progetti Sprar in Sicilia, a Catania, Acireale, Marsala e Mazara. Un giro d’affari di decine di milioni di euro. Soltanto il centro di Gradisca frutta tra i cinque e sei milioni di euro l’anno”.
Tutto il resto è solo da leggere, per conoscenza. Ahimè, ahinoi, sopratutto loro, i reclusi nei centri di Accoglienza, Identificazione ed Espulsione nelle patrie galere.Trattati sanitariamente come d’Obbligo per un regime…democratico civile legalitario e pluralistico. Politicamente corretto. Si ringraziano nonno Napolitano e nonno Prodi, nonchè zia Turco per l’Ospitalità Temporanea che hanno concesso nei Centri Italiani in passato, come la Grande Famiglia Europea.
Doriana Goracci
domenica 13.9.2009
Alcuni fatti di questi giorni ci lasciano supporre che ancora vi siano equivoci diffusi sul ruolo esatto che giocano dentro alla “macchina delle espulsioni” tutta quella serie di organizzazioni “umanitarie” o “assistenziali” che hanno in mano la gestione dei 13 Centri di Identificazione ed Espulsione che se ne stanno disseminati sullo stivale. Parliamo della Croce Rossa, intanto, ma anche della Misericordia, dei consorzi di cooperative Connecting People e Self, solo per fare i primi nomi che ci vengono in mente. Tutte le volte che si pone la questione sul tappeto c’è sempre qualcuno che si alza in piedi e dice: «ma perché ve la prendete con loro?», «se non ci fossero loro a curare i “trattenuti”, chi lo farebbe?». Soprattutto quando si parla di Croce Rossa, poi, sembra quasi che il suo ruolo dentro ai Centri sia di organizzare i turni in infermeria, controllare la data di scadenza dei medicinali e vegliare sul rigoroso rispetto dei “diritti umani” dentro alle gabbie. Non è così.
Gestire un Cie vuole dire averne in appalto la gestione complessiva. Vuole dire ricevere dei soldi dal Ministero e con quelli organizzarne la vita all’interno – fuorché la mera sorveglianza, affidata alle Forze Armate e alla Polizia. La Croce Rossa dentro ai Centri che gestisce è responsabile di tutto e quello che non fa direttamente con le proprie mani lo appalta ad altri mantenendone sempre la responsabilità principale. È la Croce Rossa a doversi lagnare con la Camst e la Sodexo se dentro alla minestra dei reclusi compaiono scarafaggi o se gli spinaci che vengono serviti sono scaduti, non la Prefettura. E pure della qualità delle lenzuola e della pulizia è responsabile la Croce Rossa. La Croce Rossa sceglie come spendere i soldi delle prefetture, come organizzare i servizi, opera scelte in autonomia e altre di comune accordo con i responsabili della Questura. Dentro ai Centri, insomma, la Croce Rossa è talmente indaffarata che… non ha il tempo di curare l’infermeria, che di fatto è ridotta a un distributore automatico di psicofarmaci e calmanti. Per non parlare della fine che fa la famosa “supervisione umanitaria”.
Ci spieghiamo con una immagine precisa: in due dei tre Centri gestiti attualmente dalla Croce Rossa in Italia i crocerossini hanno in mano le chiavi delle gabbie. Le aprono, le gabbie, quando serve, e quando serve le chiudono. A Ponte Galeria a Roma e in via Corelli a Milano ciò che ogni giorno e ad ogni ora separa un senza-documenti dalla libertà è un crocerossino con delle chiavi in mano. E anche se in corso Brunelleschi a Torino il mazzo di chiavi lo tengono materialmente in mano i poliziotti, il ruolo dei crocerossini nei Cie è quello dei carcerieri.
Anche se non fosse vero che i crocerossini chiudono gli occhi di fronte ai pestaggi o che vi partecipano; se non fosse vero che ridono quando i reclusi disperati si mutilano e urlano di dolore; anche se non fossero complici degli abusi sessuali contro le detenute e negligenti di fronte ai malori anche gravi dei prigiornieri; anche se tutto questo non fosse mai accaduto, anche se Hassan non fosse morto sotto i loro occhi indifferenti, e neanche Salah o Mabruka – anche se tutto questo non fosse mai accaduto, i crocerossini impiegati nei Centri rimangono comunque dei carcerieri.
L’”imparzialità”, l’”equidistanza” della Croce Rossa tra lo Stato e i reclusi è tutta sbilanciata verso la fedeltà alle leggi dello Stato che rinchiude. Essere equidistanti e imparziali, a rigor di logica, vuole dire valutare la possibilità di violare le leggi, di aprire le gabbie. È evidente che non può essere così e che questa “equidistanza”, questa “imparzialità”, non sono che vuoti artifici retorici. Qualunque affiliato alla Croce Rossa che voglia dare sostanza concreta a questi attributi deve partire dalla pretesa che l’istituzione per la quale presta servizio esca dai Centri. E lo stesso vale per gli operatori della Misericordia di Modena o Bologna, dei cooperanti della “Connecting People” a Gorizia o di quelli del consorzio Self, della cooperativa Albatros, di “Malgrado tutto”, di Sisifo, della Blucoop…
Non è un discorso nuovo il nostro. Ma è importante chiarirlo proprio adesso, e soprattutto a beneficio di chi definisce le nuove leggi sull’immigrazione “leggi razziali” e “campi di concentramento” i Cie. Non ci debbono essere più equivoci, né scuse: se i Cie sono davvero “sempre più simili a campi di concentramento”, volerli gestire è cosa infame, e va detto forte. Di fronte a un “Campo” la non-collaborazione è il minimo, e bisogna saperla pretendere, bisogna lottare per allargarla e approfondirla. E se le nuove leggi sono davvero “leggi razziali” a nulla servono petizioni e i cortei se poi il Governo applica queste leggi con il lavoro delle nostre mani.
O si sceglie la non-collaborazione, e poi l’opposizione attiva, pratica e determinata, o si finisce in un ginepraio fatto di dichiarazioni roboanti e compromessi, di bei principi e pratiche collaborazioniste, di discorsi forbiti ed equivoci interessati. Un ginepraio nel quale ogni tensione etica svanisce e con lei anche il senso stesso delle parole e del nostro essere uomini.
(Tutti gli audio del video che vi alleghiamo sono brani di telefonate effettuate negli ultimi cinque mesi con reclusi dei Cie di via Corelli, Ponte Galeria e corso Brunelleschi – tutti e tre gestiti dalla Croce Rossa. Le telefonate sono state trasmesse in diretta da Radio Blackout di Torino e da Radiocane di Milano, oppure archiviate nel sito della trasmissione //Macerie su macerie//)
Roma 17 ottobre 2009
MANIFESTAZIONE NAZIONALE ANTIRAZZISTA
Il 7 ottobre del 1989 centinaia di migliaia di persone scendevano in piazza a Roma per la prima grande manifestazione contro il razzismo. Il 24 agosto dello stesso anno a Villa Literno, in provincia di Caserta, era stato ucciso un rifugiato sudafricano, Jerry Essan Masslo.
A 20 anni di distanza, il razzismo non è stato sconfitto, continua a provocare vittime e viene alimentato dalle politiche del governo Berlusconi. Il pacchetto sicurezza approvato dalla maggioranza di Centro-Destra offende la dignità umana, introducendo il reato di “immigrazione clandestina”.
La morte degli immigrati nel canale di Sicilia, che si sta trasformando in un cimitero marino, è la tragica conseguenza della logica disumana che ispira la politica governativa.
Questa drammatica situazione sta pericolosamente alimentando e legittimando nella società la paura e la violenza nei confronti di ogni diversità.
E’ il momento di reagire e costruire insieme una grande risposta di lotta e solidarietà per difendere i diritti umani respingendo ogni tipo di razzismo.
Pertanto facciamo appello a tutte le associazioni laiche e religiose, alle organizzazioni sindacali, alla società civile e a tutti i movimenti a scendere in piazza il 17 ottobre per fermare il dilagare del razzismo sulla base di questa piattaforma׃
- No al razzismo
- Per la regolarizzazione generalizzata per tutti
- Ritiro del pacchetto sicurezza
- Accoglienza per tutti
- No ai respingimenti e agli accordi bilaterali che li prevedono
- Per la rottura netta del legame tra il permesso di soggiorno e il contratto di lavoro
- Diritto di asilo per i rifugiati e profughi
- Per la chiusura definitiva dei Centri di Identificazione ed Espulsioni (CIE)
- No alle divisioni tra italiani e stranieri
- Diritto al lavoro, alla salute, alla casa e all’istruzione per tutti
- Mantenimento del permesso di soggiorno per chi ha perso il lavoro
- Contro ogni forma di discriminazione nei confronti di LGBT
- Solidarietà a tutti i lavoratori in lotta per la difesa del lavoro
Unione Cittadini Immigrati Roma – Comitato Immigrati in Italia (Roma) – Centro sociale Ex Canapificio Caserta – Movimento Migranti e Rifugiati Caserta – Migrantes Y Familiares MFAM – Comitato Immigrati in Italia (Napoli) – Collettivo Immigrati Auto-Organizzati Torino – Ass. Dhuumcatu – Lega Albanesi Illiria – Ass. Filippini Roma – Ass. Sunugal Milano – Ass Insieme per la Pace – Ass Mosaico Interculturale (Monza-Brianza) – Federazione Senegalesi della Toscana – Ass. FOCSI (Roma) – Ass. Bangladesh (Roma) – Ass. Pakistan (Roma) Ass. Indiani (Roma) – El Condor (Roma) – Uai (Como) – Centro delle culture (Milano) – Ass. Punto di partenza (Milano) – Movimento lotta per la casa (Firenze) – Ass. El Mastaba (Firenze) – Ass. Arcobaleno (Riccione) – FAT (Firenze) – Ass. Interculturale Todo Cambia (Milano) – Studio 3R di mediazione (Milano) – Centro delle culture (Firenze) – Federazione Nazionale RdB-CUB – SdL intercategoriale – Confederazione Cobas – Naga – Coordinamento Migranti Verona – Sportello Immigrati RdB Pisa – Missionari Comboniani Castelvoturno – PRC – Pdci – Ass.ne Razzismo Stop e ADL-Cobas – Sinistra Critica – Rete Antirazzista Catanese – Coordinamento Stop razzismo – Ass. antirazzista e interetnica `3 febbraio´ – Partito Umanista – Partito di Alternativa comunista – Socialismo Rivoluzionario – Unicobas – Socialismo Libertario – Centro delle Culture – Ass.Umanista Help To Change – Comitato antirazzista Abba (Fi) – Comitato Antirazzista (Vi) – Donne in Nero (Italia) – Clan Destino Doc – Medici e Operatori della salute dalla parte dei migranti – Ass.LibLab – Libero laboratorio – Associazione Culturale Musicale illimitate Villaricca (Napoli) – CIPAX (Centro interconfessionale per la pace) – Sud Pontino Social Forum – Cooperativa Immigrazionisti (Mi) – Gruppo Every One – Rifugiati di piazza Oberdan Milano – Gruppo Watching the Sky, Ass. culturale molisana ” Il bene comune” – Associazione Utopia Rossa – Punto pace di Napoli movimento Pax Christi – Ass. Donne e colori ( Roma) – Marenia (gruppo musicale) – Bidonvillarik (gruppo musicale) – Associazione Peppino Impastato – Casa Memoria (Cinisi) – Slai Cobas Nazionale – Action (Roma) – Associazione “Kamilla” (Cassino) – Collettivo Teatri OFFesi di pescara – Associazione Arrakkè – Centro per la tutela dei diritti umani (Siracusa) – USI AIT Nazionale – Associazione Yakaar Italia-Senegal – Corrispondenze Metropolitane (Roma) – RETELEGALE (Torino) – ASIA-RdB (Bologna) – L’associazione Solidarietà Proletaria (Napoli) – Coordinamento Diversi Uguali (Arezzo) – Periodico Bianco e Nero – PCL – Rivista CARTA – Associazione “Romano pala tetehara” Rom per il futuro – Associazione Nazionale USICONS – Associazione cittadini del mondo – COLLETTIVO ” IQBAQL MASIH” DI LECCE – Associazione interculturale Grammelot (Napoli) – Emergency – Casa Internazionale delle donne (Roma) – Piattaforma Comunista – Associazione-centro interculturale delle donne trama di terre (Imola) – Libreria la locomotiva (Savona) – perUnaltracittà (Firenze) – G.A.S TAPALLARA di Catania – Circolo di cultura glbt Maurice (Torino) – Comitato spontaneo per la pace di Faenza – Centro di documentazione don Tonino Bello di Faenza – PdCI Fed Prov di Torino – Ass. Culturale Artiglio – Mondo senza Guerre- Il centro Open Mind GLBT di Catania – Centro delle Culture di Roma – Collettivo MAREMMANO AUTORGANIZZATO (GROSSETO) – Organizzazione Comunista Alternativa Proletaria – IL MONDO IN IV (Roma) – Collettivo Antagonista Primaverile (Roma) – Associazione Postribù – Collettivo l’evasione (Cosenza) – Cobas pt cub – Sinistra Unita e Plurale (Firenze) – JVP Italia – Padri Sacramentini (Caserta) – Casa Rut (Caserta) – Pastorale Giovanile (Caserta) – Radio Vostok – Associazione Agora – CARC – Gruppo Antifascista Partigiano (Cremona) – DONNE PER L’INTEGRAZIONE di Borgomanero (NO) – Rete28Aprile – Centro Open Mind GLBT (Catania) – ARCI – Sinistra e Liberta – Piero Soldini (dipartimento immigrazione CGIL) – Fiom – Comitato antirazzista e contro l’omofobia “ALZIAMO LA TESTA” (Milano) – Cantieri Sociali – Cooperativa Sociale Dedalus (Napoli) – Associazione Priscilla (Napoli) – Federazione dei Comunisti Anarchici – Assolei sportello donna – Associazione voceDonna (Forli) – Csoa Villaggio Globale (Roma) – Associazione SocialismoeSinistra – FGCI (Roma) – Comitato Solidarietà Antirazzista (Martesana) – Sindacato lavoratori in Lotta – ATTAC (Roma) – EMMAUS – BPM (Roma) – PLT – Associazione Yaku (Italia) – Associazione Askavusa-Arci (Lampedusa) – Giovani Comunisti (Roma) – Associazione l’Altro diritto ONLUS -Circolo arci “Malaussene” (Palermo) – Laboratorio Zeta (Palermo) – Web magazine “Kom-pa.net” (Palermo) – Coordinamento Nazionale per la Jugoslavia Onlus – Associazione Afroitaliani/e – Associazione ALBANESI IN ITALIA – Associazione Le radici e le ali ONLUS (Milano) – Associazione Senza confine – Laici Missionari Comboniani (Palermo) – Associazione Sacco e Vanzetti – Associazione culturale multietnica “La Kasbah”(Cosenza) – Associazione Babele Grottaglie (TA)
Per adesioni:
comitatoroma17ottobre@gmail.com
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