Te la sei cercata la violenza

Invio una lettera che chiede conoscenza e diffusione, di un’ amica, una donna cosiddetta “normale”, Stefania di Lino, ad un suo amico omosessuale, Simone, testimone di una delle tante serate nazionali all’insegna della violenza: Roma a San Giovanni tra le bombe carta. Ci sarebbe da discutere fino a diventare vecchi su questa parola, la violenza, molto simile anche in altre lingue e paesi. Ti amo come sei? Non ho mai bazzicato i ghetti, neanche quelli spontaneamente aperti come rifugio dei diversi : diventano mercificazione dei corpi ma ci si passa, capita di viverci nel ghetto. Lascia il segno.

Mi piace sconfinare e non essere contenuta in una definizione o in una via e se questa può sembrare ambiguità, sia. Non conosco il confine della notte e del giorno, del sacro e del profano. So che oggi, 6 settembre 2009, volteggiano in questa mattinata domenicale, elicotteri sulla Tuscia: si attende il papa a Viterbo. Quì da dove scrivo, si festeggia il patrono di Capranica, San Terenziano. Da giorni, processioni e botti, musica stendardi e fiori di carta…lo Spettacolo prosegue, come la cronaca delle violenze, dei palchi mediatici LaqualunqueManifestazioni Celestiniane con Perdonanza e Indulgenza?
Via…Buon cammino, latcho drom, bonne route
Doriana Goracci
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Caro Simone,
ho saputo da Simona, e poi da internet, degli attentati criminali di cui sei stato testimone fin troppo diretto. Simona mi ha però tranquillizzata, rassicurandomi sulla tua integrità fisica ( a parte l’inevitabile trauma psicologico). Sono felice che tu ne sia uscito illeso e che il tuo corpo sia integro.
Rimane però la forte preoccupazione per quest’atto di enorme violenza e intimidazione, che, ritengo, non coinvolga solo uomini e donne che scelgono un orientamento sessuale piuttosto di un altro.
Penso infatti che siamo tutti dentro quanto c’è in gioco la libertà di qualcuno. Perché è proprio in quel corner più o meno ampio, che si dibattono i principii fondamentali della libertà di un popolo e di un paese.
Dicasi democratico quello stato che riesce a tutelare i diritti dei “pochi”.
E in Italia, caro Simone, in quanto a diritti, siamo ormai tutti “minoranze”, in quanto soli, frammentati, chiusi nelle nostre scatoline che ci hanno costretto a comprare a caro prezzo… Chiusi nei nostri problemi come se veramente fossero solo nostri.
E così non è!
Forse sarebbe importante capire che, omo o etero, insegnante o operaio, italiano o non, tutti abbiamo l’inalienabile diritto di scegliere, tra adulti consenzienti, i nostri amori.
Tutti abbiamo diritto a ri-prendere in mano la nostra vita visto che UNA ne abbiamo!
Tutti abbiamo diritto di usare la nostra esistenza per cercare e attuare ciò che più si avvicina alla nostra idea di piacere e di usare il nostro corpo come ci pare e con chi ci pare.
Tutti abbiamo diritto a perseguire la felicità.
E nessuna bomba carta, nessuna politica come nessuna religione, può impedirci di ricercare gli strumenti più idonei per concretizzare i nostri sogni.
E costruire magari, una società composta da individui più felici.
E’ per questo che sto dalla tua parte Simone, pronta a difendere il tuo diritto ad una sessualità felice ed esplicata.
D’amore si parla, no? E noi donne sappiamo bene cosa significhi libertà di scelta del nostro corpo visto che da sempre ce ne vogliono espropriare.
Questo o quel governo. Inquisizione e/o Giuliano Ferrara.
Il tuo corpo come il mio. Se difendo l’autonomia del tuo corpo, insieme alla tua, ribadisco la mia libertà.
Libertà del corpo è libertà di pensiero.
Il corpo E’ politica.
E allora riprendiamoci anche quella!
Spero di vederti presto. Ti abbraccio. Stefania

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