CLIMA DA VIRUS

Brutto clima se la politica è diventata una specie di gossip dove si gareggia a colpi di fango (o peggio) sparati con il ventilatore. E’ facile dire “smettiamola” anche perché è altrettanto facile sottolineare come si era cominciato con gli scandali (presunti) del premier e poi si è visto che gli accusatori erano peggio di lui. Quello che mi dà veramente fastidio è poi la politica dei due pesi e delle due misure: se Silvio attacca le sue parole fanno quotidiano scandalo, se lo fa “Repubblica” o l’ “Unità” va tutto bene. La libertà di stampa non era minacciata quando D’Alema bastonava e tacitava Forattini a colpi di miliardi (di lire) richiesti ed ottenuti per una vignetta satirica sbianchettata, lo diventa se in castagna vengono presi quelli che dovrebbero essere più bianchi del Dixan (visti i pulpiti) e poi – come un uomo o una donna qualsiasi – spesso non lo sono. Smettiamola allora di fare la morale agli altri quando nessuno di noi è immune da difetti. Nello stesso tempo la stampa (tutta) faccia il suo mestiere e non divida la gente sempre tra buoni” e “cattivi”. Per esempio: se Berlusconi è un “cattivo” Obama è sempre un “buono” e nessuno che noti quanto false siano certe foto con la sua bimba a nascondersi dietro il divano della Casa Bianca (e che ci faceva lì un fotografo, passava per caso?) solo perché il presidente degli USA – in calo di popolarità – deve rassicurare con la sua immagine famigliare alla pubblica opinione. Un dettaglio, ma così la gente giudica i presidenti come compra i detersivi e non per il loro valore nell’affrontare le crisi o i problemi internazionali. Intanto la crisi si sente, la si percepisce nei fatti più che nelle statistiche che anche loro sembrano invece essere sempre manipolate per poter dire “va meglio” oppure (come il TG3 che ho visto poco fa) solo per essere occasione di una valanga di pessimismo,di attacchi al governo, di proteste, di drammi: un po’ più di equilibrio proprio non può esistere? Perché alla fine l’impressione è che il lettore o il telespettatore diventino solo strumento per giochi più grandi di lui. Anche fuori dalla politica certa informazione sembra ondeggiare senza regole di chiarezza e il caso più eclatante è quello della nuova influenza. Le info ondeggiano tra pessimismi non si sa quanto fondati a superficialità che sconcertano. Successe così’ anche per la mucca pazza, la peste aviaria, i polli ecc.ecc. Alla fine i miliardi (di euro) li fa solo chi specula sui prezzi e soprattutto alcune industrie farmaceutiche che piazzano milioni di dosi di vaccini. Ma questo aspetto – chissà perché – non lo sottolinea mai nessuno.

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