Accolte favorevolmente in Commissione sanità alcune denunce del Sindacato Medici Italiani
Lo Smi-Lazio esprime soddisfazione per il risultato conseguito in Commissione Sanità lo scorso 29 luglio, in occasione della riunione incentrata sul Piano di rientro del deficit sanitario. L’incontro si è svolto alla presenza di Luigi Canali presidente della commissione sanità, l’On. Peppe Mariani presidente della Commissione regionale lavoro, pari opportunità, politiche giovanili e sociali e componente della Commissione sanità, Augusto Battaglia vicepresidente della commissione Lavoro e Politiche Sociali alla Pisana, Massimiliano Maselli consigliere regionale di Forza Italia e Enzo Foschi consigliere Pd e membro della Commissione sanità alla Pisana. Nel corso dell'incontro il Sindacato Medici Italiani ha evidenziato come, dal 2001 ad oggi, l’unico aumento relativo alla spesa sanitaria sia quello inerente all’acquisto di beni e servizi. Invece è rimasta costante quella ospedaliera e sono addirittura diminuite la spesa farmaceutica e infermieristica, con un fanalino di coda degli amministratori costituito dalla medicina generale, cui sono destinate appena il 4,9% delle risorse. “Siamo soddisfatti dell'accoglienza e dei risultati conseguiti in Commissione Sanità – ha dichiarato Cristina Patrizi, esponente dello Smi-Lazio – e ringraziamo soprattutto l’On. Peppe Mariani che, con il suo operato, ha raccolto e fatto suo il dissenso della categoria e delle associazioni di cittadini”. “Lo Smi-Lazio non può approvare una campagna indiscriminata di tagli – ha sottolineato Pina Onotri, sindacalista dello Smi-Lazio – Nè può ‘pubblicizzare’ positivamente un Piano di rientro che si abbatte come una mannaia sulla popolazione e sugli operatori sanitari. Non possiamo ignorare che i soldi stanziati per il comparto sanitario vengano investiti in appalti milionari per opere di ristrutturazione, mentre l’utenza paga super-ticket, attende mesi per una prestazione specialistica, rimane in barella a causa della chiusura dei tanti nosocomi e riduzione dei posti letto. E non dimentichiamo che saranno investiti milioni di euro nei Presidi Territoriali di Prossimità (PTP) – aggiunge Pina Onotri – ovvero strutture sanitarie di serie 'C' di dubbia utilità sia per i pazienti che per gli stessi operatori che vi operano. Pertanto – conclude la sindacalista – chiediamo al Presidente della Regione Lazio una inversione di tendenza in tema di politica sanitaria; occorre tagliare i rami secchi dove realmente vi è lo spreco di denaro pubblico”.
Smi-Lazio Ufficio Stampa:
Elisabetta Menga