Nel mondo proliferano i brevetti di scienziati che, in nome dell’ecologia, mettono a punto invenzioni geniali e innovative. Chi di voi non comprerebbe subito una lavatrice che utilizza le noci al posto dei normali e inquinanti detersivi? Perché non usare l’energia solare per cucinare e aiutare i paesi in via di sviluppo?
Il “Programma Energia Intelligente” ha l’obiettivo di tutelare gli Stati dell’Unione europea con forniture energetiche eco-sostenibili, a prezzi contenuti, in cambio dell’impegno delle singole Nazioni di ridurre del 20% le emissioni di gas serra e aprirsi alle energie alternative.
L’Italia appare in ritardo, a causa di una scadente strategia nel campo della ricerca e dello sviluppo che spinge molti validi ricercatori a cercare di realizzare altrove i propri progetti.
Il fornello solare(Kyoto box), ideato da Jon Bohmer e vincitore del premio internazionale Climate change challenge,come migliore invenzione ecologica del 2009, è una delle innovazioni più interessanti degli ultimi tempi.
Il funzionamento è semplice: le alette pieghevoli catturano l’energia solare e la trasformano in energia pulita, riducendo a zero le emissioni di anidride carbonica e frenando la distruzione delle foreste.
“La scatola solare”, distribuita dalla Kyoto energy(il cui costo di fabbricazione è 5 $), permette di bollire, in 2 ore di esposizione al sole, 10 litri di acqua.
L’utilità del prodotto è evidente: sfruttando il sole, i costi si riducono al minimo,con benefici soprattutto per i paesi più poveri. La kyoto box consente di cucinare di tutto, di impiegare un terzo di acqua in meno del consueto e una quantità di sale minore, visto che le pietanze sono preparate in modo più genuino. Le dimensioni piccole, la possibilità di piegarla e ridurla al formato di una borsa, rendono il fornello solare uno strumento ideale da usare all’aperto, senza rischi di provocare incendi