Intervento della senatrice Donatella Poretti, parlametnare radicali – Pd, segretaria commissione Igiene e Sanita'
Piu' ci si addentra nella notizia del povero bambino di 7 anni che ad Acireale ha perso la vita e piu' emergono con chiarezza le responsabilita' umane e familiari, e in particolare del fratello che addestrava e usava i cani per i combattimenti. Dispiace dover ricordare ancora una volta che anche questa morte e' da imputare all'essere umano. Addestrare i cani a violentare la loro natura, trasformarli da animali di compagnia in bestie assassine non puo' che avere conseguenze disastrose anche per l'umano. E' il caso di quando l'uomo morde il cane.
La politica ha il compito di affrontare questi fenomeni come criminali, in base a tutte le leggi di cui gia' disponiamo e ci auguriamo che questo ennesimo caso dimostri che i combattimenti tra cani devono essere fermati, non solo per una questione di civilta' e di amore verso gli animali, ma anche per i rischi che comportano per l'umano.
La gravita' del caso e le notizie che emergono possono finalmente chiarire i fatti nello specifico, ma confidiamo che siano spunto di dibattito per affrontare con cognizione di causa il rapporto umano-animale soprattutto con i tanti animali che vivono nelle case degli italiani. I cani non possono essere considerati bambolotti da regalare nelle ricorrenze e da abbandonare in piena estate alla vigilia delle vacanze, non sono peluche da lasciare chiusi in casa tutto il giorno, ma neppure armi da difesa e da offesa, come tutte le armi sono pericolose. Il cane dipende dall'uomo e questo fa dell'uomo il responsabile principale della cura e dell'attenzione con cui questo viene allevato ed educato.