Ecco il piano segreto di Di Pietro: usare il comico per sbranare il Pd-2

Però Tonino è deciso, e non è un caso che nellÂ’ultimo esecutivo abbia nominato come commissari del comitato che dovrà scrivere il programma dellÂ’Idv (in vista del primo congresso nazionale) proprio due movimentisti come De Magistris e Pancho Pardi. Una chiara indicazione sulla rotta da seguire. E, raccontano i peones, lÂ’altro giorno Di Pietro ha dato un ordine di chiara impronta grilliana ai suoi caudatari: «Fate dichiarazioni forti, cerchiamo di avere titoli ad effetto, differenziamoci dal Pd». Indicazione seguita alla lettera da Barbato che lÂ’altra sera a Telelombardia ha attaccato persino Napolitano («È capo del Csm ma non difende i magistrati») e ha sparato lì per lì questa bombetta a mano: «Berlusconi è sotto ricatto della camorra in Campania».
Il copione per il delitto perfetto del Pd è già scritto e trova nel vertice dei Democratici un patetico e inconsapevole attore compiacente. Il candidato del popolo Beppe Grillo viene respinto dalla Casta del Pd, che con sommo disprezzo della democrazia difende la sua nomeklatura dallÂ’infiltrazione della società civile. LÂ’approdo naturale per questa società civile bistrattata dal Pd? Eccolo lì pronto, lÂ’Idv di Tonino. E infatti sui siti dellÂ’Unità e del Pd la base si divide furiosamente. CÂ’è chi irride Grillo ma cÂ’è chi lo vorrebbe comunque alle primarie e non capisce lÂ’ostruzionismo del partito. Sul sito del Pd sono nati spontaneamente tre forum sulla candidatura di Grillo, tutti e tre sommersi di commenti. CÂ’è chi dà del buffone al comico, ma anche chi dice (come lÂ’utente Virginio1968): «Tra il suo agitarsi e la calma mortuaria della dirigenza del Pd non ho dubbi su cosa sceglierei». Ed è il pensiero di molti nella base Pd sul sito del partito e su quelli dei giornali amici.
Ma ci sono altri tre nodi nella rete dipietresca-grillesca che sta stritolando il Pd. Una è il Fatto, quotidiano che da settembre darà voce a questÂ’area con gli ex dellÂ’Unità Antonio Padellaro, Furio Colombo e Marco Travaglio (elettore Idv). LÂ’altro tassello passa ancora attraverso il deputato Franco Barbato, uno snodo vivente di questa complicata rete. Ed è la magistratura, delusa dalla tiepida opposizione del Pd alla riforma della giustizia, sempre più attratta – in alcune frange – dallÂ’irruenza antiberlusconiana dellÂ’ex pm. Settimana scorsa Barbato era lÂ’unico politico invitato dallÂ’Anm a Napoli, per discutere di «Giustizia negata» in Italia. Grillismo, bloggerismo populista, giustizialismo filo-procure, e un quotidiano che ti supporta. LÂ’arsenale di Di Pietro comincia a fare paura.

Rosario Cambiano

Colonia

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