L’interrogazione parlamentare di Laura Garavini sulla convenzione tra patronati e Farnesina

“Per servizi più vicini alla gente e meno burocratici: valorizziamo il ruolo dei patronati”
“I nostri connazionali nel mondo hanno diritto a servizi più accessibili, più celeri e meni burocratici. Una soluzione ci sarebbe: la convenzione tra il Ministero degli esteri e i patronati, ferma nel cassetto da troppo tempo”. È così che l’on. Laura Garavini (PD) ha motivato l’interrogazione parlamentare presentata insieme agli altri deputati del PD eletti all’estero nella quale si sollecita la Farnesina a “disporre l’immediata firma della convenzione-quadro”.
La convenzione-quadro, preparata dal Governo Prodi a suo tempo, prevede di affiancare i patronati ai consolati nell’erogazione di tutta una serie di servizi ai cittadini. “Non solo si renderebbero molto più efficaci e più vicini alla gente questi servizi”, ha sottolineato la Garavini. “Contribuirebbe anche ad alleggerire i consolati che già adesso spesso si trovano in grosse difficoltà a causa delle carenze di risorse e di personale e che rischiano il collasso con i futuri tagli e le chiusure annunciate dal centrodestra”.
“L’inerzia del Governo sulla questione è inspiegabile”, ha detto la parlamentare eletta dagli italiani in Europa. “La convenzione è pronta a tutti gli effetti per entrare in vigore, manca solo la firma. È da un anno che chiediamo al Governo di compiere questo passo per rendere fruibili importanti servizi. Stiamo ancora aspettando”, ha concluso amaramente la Garavini. “E con noi aspettano i nostri connazionali nel mondo e i patronati, che meriterebbero di vedersi riconosciuto il prezioso lavoro svolto quotidianamente.”

Di seguito riportiamo il testo dell’interrogazione parlamentare.
GARAVINI, BUCCHINO, GIANNI FARINA, FEDI, NARDUCCI e PORTA. –
Al Ministro degli affari esteri.
– Per sapere – premesso che:

la legge 30 marzo 2001 n. 151 recante «Nuova disciplina per gli istituti di patronato e di assistenza sociale», amplia significativamente le tradizionali attività di questi istituti in settori nuovi, tra i quali il supporto alle autorità diplomatiche e consolari;

riguardo a quest'ultimo punto, la medesima legge, all'articolo 11, recita: «Gli istituti di patronato e di assistenza sociale possono svolgere, sulla base di apposite convenzioni con il Ministero degli affari esteri, attività di supporto alle autorità diplomatiche e consolari italiane all'estero, nello svolgimento di servizi non demandati per legge all'esclusiva competenza delle predette autorità»;

da circa due anni nell'ambito del Ministero degli esteri, si sono succeduti incontri tra i rappresentanti del Ministero e quelli dei patronati per mettere a punto uno schema di convenzione-quadro che, dopo la sottoscrizione delle parti, dovrebbe costituire il riferimento unitario per le convenzioni da stipulare in loco tra gli uffici consolasi e le sedi distaccate dei patronati;

nonostante l'avvenuta definizione dello schema di convenzione-quadro, non si è dato, finora, alcun esito operativo a tale impegno che ha visto il concorso di tutte le parti interessate;

nella prima settimana di novembre del 2008, il Sottosegretario Alfredo Mantica, rispondendo a una interrogazione presentata dagli scriventi (4-00234), afferrava che «il Ministero degli esteri sta studiando come meglio attuare quanto previsto come possibile dall'articolo 11 della legge 152 del 2001»;

non si attenuano le difficoltà degli uffici consolari nell'erogazione dei servizi alle nostre comunità all'estero, a causa delle carenze di risorse e di personale ripetutamente e diffusamente denunciate. E tale disagio, anzi, tende ad aumentare in vista della riduzione dei finanziamenti previsti per i prossimi anni e del ridimensionamento del numero dei consolati annunciato alle Camere dal Sottosegretario con delega per gli italiani all'estero;

in questo quadro, lo sblocco della convenzione-tipo potrebbe aprire la strada alla stipula degli accordi locali con concreto e immediato beneficio per lo svolgimento dei servizi consolari di maggiore interesse per gli utenti -:

se il Ministro degli esteri non ritenga di esprimere un orientamento chiaro e conclusivo sulla vicenda e disporre l'immediata firma della convenzione-quadro in considerazione dei benefici che lo Stato italiano e le nostre comunità all'estero ne avrebbero.(4-03390)

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