Iran: l’on. Narducci chiede al ministro Frattini cosa intende fare l’Italia

Iran: l’on. Narducci chiede al ministro Frattini cosa intende fare l’Italia, assieme all’Ue, per garantire la libertà di informazione in Iran dopo il caso Nokia-Siemens.

Oggi, in occasione dell’audizione del ministro Franco Frattini alle Commissioni esteri congiunte di Camera e Senato, l’on. Franco Narducci è intervenuto sottolineando se se è vero, come ha sostenuto il ministro che “la politica della mano tesa ha fatto esplodere le contraddizioni è altrettanto vero che la repressione in atto è estremamente dura”. “Infatti oltre al fatto che le autorità hanno dichiarato chiusa la questione delle elezioni confermando la vittoria di Ahmadi Nejad, sono già state eseguite alcune pene capitali: 6 sostenitori di Moussavi a quanto riporta il Jerusalem Post”.
“Grazie alla rete internet – ha proseguito Narducci – abbiamo avuto una informazione reale di quanto accadeva e accade tutt’ora in Iran nonostante la tecnologia fornita dal gruppo Nokia-Siemens mentre la Merkel faceva la voce grassa: infatti il servizio sms è ancora bloccato a Teheran dopo 18 giorni e si assiste ad altre forme di limitazione della libertà di informazione via internet”.
“Allora cosa intende fare il Governo – chiede il parlamentare del PD – di concerto con l’Ue per riparare quella che potremmo definire una svista clamorosa del mondo occidentale? Vi è una proposta del senatore USA Liberman, fatta giovedì 25.06.2009, appoggiata anche da John Mc Cain e Lendsi Graham, di attivare finanziamenti per mettere a disposizione Software anticensura per l’Iran, come la giudica? Potrebbe essere raccolta anche dall’Unione europea?”
“Il problema del nucleare poi – ha proseguito il deputato – è uno dei punti più critici e anche se Al Baradei è persona saggia, le strategie messe in atto per arginare il pericolo nucleare iraniano di cui non si vedono i confini tra uso civile e militare non producono effetti. Inoltre destano preoccupazione le dichiarazioni dell’Imam temporaneo della preghiera del Venerdi di Tehran, il 26 giugno scorso, che attribuiscono al Capo spirituale le funzioni sostanziali di “portavoce” di Allah di fronte al quale non è possibile dissentire. Infatti rivolto ai giovani egli ha detto: “I giovani devono sapere delle nostre credenze, il capo spirituale non e' solamente un leader religioso ma e' il vice dell’ Imam Mahdi”. “Il Capo spirituale o Veliate Fahgih è vice dell'imam Mahdi e scelto da Dio”.
“Fare opposizione al capo spirituale e' opporsi al Corano e alla parola di Allah
o meglio le parole del capo spirituale sono le parole di Allah”.”
“E’ evidente – ha incalzato l’on. Franco Narducci – che in gioco è la trasformazione istituzionale dell’Iran che secondo quelli attualmente al potere dovrebbe passare, di fatto, da Repubblica islamica a Stato islamico non democratico”.
“Quali conseguenze – ha chiesto ancora l’on. Narducci al ministro degli esteri Frattini – ne derivano anche per la stabilità dell’Iraq dove si registra una forte presenza sciita influenzabile dall’Iran e sicuramente dal presunto vice dell’Imam Mahdi? C’è il rischio che l’Iran voglia sostituirsi agli americani che stanno lasciando il Paese?”

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