CRISI – COME VANNO LE COSE AI SUPER RICCHI?

Tempi duri anche per loro, dice il Rapporto di Merrill Lynch sulla distribuzione della ricchezza nel mondo. I numeri, per quanto in calo, indicano che i soldi veri si stanno spostando verso i paesi emergenti

di M. Sironi

A fine 2007 nel mondo vi erano 10,1 milioni di ‘’ricconi’’, cioe’ di persone con un patrimonio finanziario superiore al milione di dollari. Ma a fine 2008 il loro numero si era ridotto a soli 8,6 milioni, piu’ della meta’ dei quali concentrati in tre paesi: USA, Giappone e Germania.
Questo l’esito della crisi finanziaria sui patrimoni dei Paperoni della terra, fotografati dal Rapporto di Merrill Lynch sulla ricchezza nel mondo ora alla sua tredicesima edizione. Il Rapporto, che evidenzia ricchezze in calo in tutto il Pianeta senza eccezioni, svela alcune curiosita’: ad esempio, i ricconi italiani sono 164.000 ( su una popolazione di 60 milioni), il che conferisce all’Italia l’ottavo posto al mondo subito dopo la Svizzera che ne ha 185.000 (ma su 7 milioni di abitanti). E subito dopo l’Italia c’e’ il Brasile, che negli ultimi anni ha scalato le classifiche ed ora si piazza meglio dell’Australia e della Spagna. Inoltre a fine 2008 la Cina e’ balzata al quarto posto con 364.000 ricconi, superando l’Inghilterra anche se di pochissimo. Viene da se’ che i tracolli bancari del 2008 hanno colpito le ricchezze della City molto piu’ di quelle accumulate in Cina, dove i fattori macroeconomici sono piu’ solidi. Le reazioni appaiono comunque assai diverse da Paese a Paese, a seconda del tipo di ricchezza, e sono i patrimoni dell’America Latina (-6% contro un -19,5% della media mondiale) quelli che hanno resistito meglio. Grossa batosta invece per i ricchi nordamericani, per gli europei e per gli asiatici, con flessioni sul 22-23%. Ma in Germania le perdite sono state solo del 2% e in Francia del 12%, mentre il Terzo Mondo di cultura anglosassone pare aver seguito i destini della City: Hong Kong ha perso il 61% e l’India il 31%.
La ricchezza tuttavia, dice Merrill Lynch, non fara’ ritorno esattamente la’ da dove e’ partita: le previsioni al 2013 vedono il patrimonio finanziario aggregato dei Paperoni nel mondo superare i 48 miliardi, con una crescita media dell’8% nel quinquennio. Ma per quell’epoca la terra dei ricconi sara’ l’Asia, superiore in ricchezza sia al Nordamerica sia all’Europa, grazie ad un tasso medio di crescita del 13% l’anno (contro un 7% del Nordamerica, e un 6,5% del Vecchio Continente e America Latina). E perfino l’Africa, che gia’ oggi conta 100.000 ricconi tra cui 1.800 super super ricchi con piu’ di trenta milioni di dollari in tasca, tallonera’ il Medio Oriente troppo legato al petrolio (+5,7%), crescendo ad un ritmo espansivo medio del 4,1%.
Altra curiosita’ : di fronte alla debacle finanziaria i super ricchi non si sono comportati molto diversamente dal resto dell’umanita’. Hanno investito soprattutto in titoli a reddito fisso e prodotti di liquidita’, ma a differenza dei comuni mortali un buon 27% dei loro soldi e’ andato in ‘’luxury collectibles’’, cioe’ auto, jet e yacht di lusso. In crescita negli ultimi due anni (dal 20% al 25% del totale) gli investimenti in opere d’arte, preferite soprattutto dai super super ricchi con piu’ di 30 milioni di patrimonio. Ben comprati anche gioielli, gemme ed orologi (22% del totale). Questo genere di ‘’investimenti’’ e’ stato favorito da sconti fino ad un terzo del prezzo per i super yacht, ed altrettanto e’ successo nelle aste di pezzi da collezione, di cui gli happy fews hanno subito approfittato. Ma nella patria delle fondazioni caritatevoli, cioe’ negli USA, a fine 2008 il 60% dei ricconi diceva di voler ridurre le donazioni (mentre il 54% dei ricchi giapponesi pensava di dare di piu’ ).

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