Piccola cronistoria di un circolo viterbese di Rifondazione comunista

Il Circolo del Prc, Che Guevara, era piccolo malgrado il nome ed era a Capranica, paese non grande anche lui, con poco più di 6.000 abitanti, in provincia di Viterbo, 50 km circa da Roma, dove c’è la Federazione del Partito della Rifondazione Comunista, ancora.
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Varcai le soglie di quel locale su strada, all’angolo di Piazza 7 luglio, nel cuore del centro storico: era l’autunno del 2003. Dalla storia di Marzia riporto: “Era luglio del 2003 quando mi trovai di fronte alla bottega di Marzia. Dovevo ancora arredare la casetta che avevo acquistato a Capranica ma per una vecchia passione, metto prima i quadri al muro e poi passo alle sedie. Avevo notato una piccola bandiera della pace in vetrina, lei faceva cornici, 2 porte a fianco ad un circolo di Rifondazione. Andai con le mie vecchie foto greche e lei, capace di non perdere il passaggio di nessuno sull’unica strada di Capranica, fu pronta ad accogliermi. Era la prima persona con la quale scambiai una parola e le chiesi, oltre alle cornici, se quella a fianco era una sede del Prc: mi invitò a tornare dopo due giorni per una riunione”.
Mi appassionai, figurarsi e ne vidi di tutti i colori, mi raccontarono mano a mano storie sempre più personali e meno politiche, come forse è giusto che sia, che erano accadute tra l’amministrazione comunale e la federazione provinciale, tra loro locali, a me forestiera, loro invisi dell’area di Ferrando per almeno due terzi.
Il circolo con iscritti perlopiù giovani e precari, dopo la segreteria di Federico Bozzo che si chiedeva a Roma con altre compagne e compagni “ Dove va Rifondazione Comunista?” passò alle vane “cure” delle donne: mai visto un circolo comunista in territorio italiano , dalla segretaria all’intero direttivo, così composto…e infatti scomparve. Altra segretaria, Paola Petrelli, dopo la quale si doveva decidere per il Congresso. Era l’8 gennaio 2005 quando mi presi la briga di far presentare la quarta mozione “un’altra Rifondazione è possibile” da Nando Simeone, membro del Comitato Politico Nazionale e Vicepresidente del Consiglio Provinciale di Roma. Sarebbe divenuta poi Sinistra Critica. Vinsero i bertinottiani.
Intanto sempre meno riunioni e sempre più musi lunghi e malumori.
Eppure non ci sarebbero mancate le discussioni, i confronti, i motivi in paese per sentirci e far sentire dal basso alcune questioni come i rifiuti tossici e la nostra non amata e disconosciuta discarica, evento nazionale, fino alle acque contaminate. Per non parlare poi dei migranti, di cui agli effetti delle elezioni, non importava a nessuno: c’ era l’Arci, la Caritas, la Juppiter…ad occuparsi di loro e di tutti i sisma occupazionali.
Eppure con forza e coraggio, dal 2005, Rifondazione Comunista interveniva in provincia, dicendo che si doveva essere aperti ai movimenti , divenuti per l’ambiente.
Il consigliere Riccardo Fortuna (Rc), arrivò a dire nel consiglio provinciale del 15 ottobre 2007: “Chiediamo di anticipare l’ordine delle mozioni per affrontare quella su Capranica”.
Erano tempi in cui al Tavolo sedevano anche le rappresentanti del Comitato Cittadino di Capranica che ha aggiornata la pagina dei rifiuti tossici al 17 novembre 2008 e quella sulle acque ad ottobre dello stesso anno. Si proseguì nel tempo e nelle mozioni con l’approvazione della convenzione Ali (Alleanza per l’innovazione) per arrivare al Consiglio Provinciale 22 luglio 2008 in cui l’ormai gruppo misto, espone il suo consigliere Giovanni Gidari a rivendicare: “Sulle discariche di Castel Sant’Elia e Capranica chiedo a che punto sono gli interventi di messa in sicurezza, caratterizzazione e bonifica. Quante e quali autorizzazioni sono state date? Sul piano dei rifiuti il problema non è contemplato, manca una regolamentazione” e in cui l ‘assessore alla Pianificazione territoriale Angelo Cappelli, parla ormai ,chiaramente per loro, del Prusst: “Credo che bisognerà approfondire l’argomento con le carte del Consorzio. Approfitto del Consiglio per dire che purtroppo c’è ancora la partita del comune di Civitavecchia che stoppa il Prusst, non trasferisce le nostre risorse. Sono state trasferite i fondi Prusst solo per il costruendo aeroporto. E si tratta di 900 mila euro per il Comune di Viterbo e 900 mila per la Provincia. Non ci è invece arrivato l’atto che ci trasferisce la titolarità di soggetto capofila del Prusst, per questo dobbiamo mettere in pratica azioni stringenti, per esercitare i nostri diritti. Per il tecnico quanto prima provvederemo a individuarlo”.
E ricicciano i movimenti, che sembravano scomparsi, altro che da appoggiare, con la mozione di Rifondazione, illustrata dal consigliere Massimo Miccini al Consiglio Provinciale: “Gli ultimi italiani sono i no-coke perché tutti i giorni sulle piazze difendono il nostro territorio. Per questo chiedevo di dare a loro un premio al Cardarelli. E lo ribadisco. Oggi presentiamo un’altra mozione in favore delle persone di Tarquinia e di quel comprensorio. Chiediamo per questo la sfiducia del ministro Scajola”. Il consigliere Fortuna (Rc) concluse: “Spero anche nell’Udc. Diverso il cambio di idea di Marrazzo e Mazzola: il primo ha invitato a firmare”. Il consigliere Bigiotti. “L’Udc non partecipa al voto”. Il consigliere Miccini. “Il presidente Mazzoli in questa vicenda è stato il più corretto”.Per votare manca il numero legale. Prossimo appello alle 12,25. Si vota la ratifica sulla delibera per l’intitolazione del centro di formazione professionale a Civita Castellana a Ivan Rossi: il consiglio approva. Si passa alle osservazioni sul Piano paesistico regionale.Illustra il consigliere Tommaso Bruziches (Pd). Si vota: il consiglio approva all’unanimità. La seduta è sciolta”.
Già nel 2005, confortati da certe rassegne e “pARTIcolari, suggestioni e incontri d’inverno” che videro avvicendarsi in paese, personaggi come Magdi Allam e Andreotti, fummo allietati da una presenza sonora della Fanfara della Polizia di Stato.
Il circolo di Rifondazione Comunista, ormai affannato esclusivamente nel pagamento di bollette e affitti e toc toc di sostegno, sparì come in una fiaba, compresi gli iscritti, i simpatizzanti e quelli che non si sarebbero iscritti mai: le porte rimanevano saldamente chiuse e le scritte indecorose, su gay, puttane e quant’altro incorniciavano il piccolo portone di legno…finchè si arriva all’oggi, 27 giugno 2009 e in quel locale , il cosiddetto punto di riferimento dove la parete era stata affrescata da spiriti rivoluzionari e ribelli, si inaugura la sede dell’Associazione “Polizia di Stato” con una Santa Messa a Piazza San Francesco alle 16,30, che non fà mai male e poi il corteo accompagnato dalla Fanfara a cavallo della Polizia di stato, di cui detto già sopra, sino a quella Piazza 7 luglio, citata all’inizio, dove verrà scoperta la targa dell’Associazione e seguirà un rinfresco.

Così se da una parte a Viterbo la Polizia (penitenziaria) protesta, a Capranica fà festa.
C’è un’ altra spiegazione in vernacolo capranichese, venerdì 3 luglio, stessa piazza stesso paese, alle ore 21: la compagnia teatrale L’Incontro debutterà con “Più che morì…un si pole”
Vi aspettiamo ( scusate vi aspetto perchè tra compagn* non ci ri-conosciamo più) e se proprio non potete, non avendo spirito campanilistico ma vocazione di cronista, non perdetevi la prossima corsa a Ronciglione, dei cavalli, a vuoto.

Doriana Goracci

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