ALITALIA. Azionisti e obbligazionisti Alitalia: truffa di Stato

Giovedì scorso ho presentato al governo una interpellanza urgente per conoscere cosa intendesse fare per obbligazionisti e azionisti Alitalia, per lo più piccoli risparmiatori, spesso dipendenti ed ex dipendenti della società, che hanno creduto in una società di proprietà dello Stato e che oggi vedono a rischio i risparmi investiti.

Per gli obbligazionisti è previsto un rimborso di una cifra che, in termini reali, si aggira sul 20/30% del loro prestito. Per gli azionisti andrà anche peggio: una ipotetica quanto incerta partecipazione ad un fondo creato con i cosiddetti “conti dormienti”, che il governo ha utilizzato come un bancomat per far fronte a svariate esigenze, dai possessori di obbligazioni della Repubblica argentina, alla ricerca scientifica e persino per la social card. Tutto ciò ancora una volta in pieno contrasto con le pubbliche affermazioni del Presidente del Consiglio Berlusconi che aveva dichiarato “ che non saranno abbandonati i piccoli risparmiatori che in Alitalia hanno creduto investendo in titoli azionari ed obbligazionari”. Come potete seguire direttamente sul video il governo non risponde. Per questo mi sono dichiarato del tutto insoddisfatto e detto che “siamo di fronte ad una truffa dello Stato ai danni dei creditori di Alitalia e, all'interno dei creditori, a danno dei risparmiatori, degli azionisti e degli obbligazionisti”. Ciò in quanto “con consapevolezza questo Governo ha creato una bad company, dove ha messo tutti i debiti e tutte le passività, per cedere la parte positiva a pochi azionisti, spesso molto chiacchierati, per salvare un azionista come quello di Air One, Toto, molto vicino al Governo e molto vicino al Presidente del Consiglio, che si trovava in gravissima difficoltà e che, tra l'altro, aveva una piccola medaglia anche lui, come altri azionisti della CAI, cioè quella di essere stato condannato per corruzione.” “Quindi, si tratta di creditori che sono stati truffati due volte: in primo luogo, sono stati truffati in quanto contribuenti, perché questa vicenda costerà ai contribuenti italiani qualcosa come tre o quattro miliardi di euro”…….e, in secondo luogo….. “perdendo di fatto il frutto dei loro risparmi, spesso conseguiti e realizzati in anni di attività”.

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