“Il premier assicuri che il tenore della sua vita personale non mette a rischio la sicurezza dello stato e la riservatezza delle informazioni in suo possesso che rivestono fondamentale interesse per la difesa della Repubblica “. A chiederlo con un'interrogazione a risposta orale al presidente del Consiglio è il senatore del Pd Walter Vitali nella quale ricorda che l'articolo 95 della Costituzione gli attribuisce, tra gli altri, la responsabilità “dell'unità dell'indirizzo politico ed amministrativo dell'esecutivo, ivi comprese le politiche di sicurezza, di giustizia e di difesa” e che “il Presidente del Consiglio dei Ministri è a capo dei servizi segreti ed in quanto tale ha accesso ad informazioni ed è in possesso di notizie riservate e coperte dal segreto di Stato, essenziali per la sicurezza del territorio, delle istituzioni e dei cittadini”.
Inoltre “detiene prerogative fondamentali in relazione all'utilizzo delle Forze armate, nonché un accesso diretto a documenti della Nato coperti da segreto, essenziali per la tutela dell'integrità del territorio nazionale e per una leale ed affidabile collaborazione con gli altri paesi dell'alleanza”.
E' quindi necessario che venga garantito che il presidente del Consiglio “sia in grado di garantire la piena riservatezza delle informazioni e della documentazione attinenti alla sicurezza della Repubblica di cui è in possesso e che, nell'esercizio delle sue funzioni, può essere costretto ad utilizzare nelle sue abitazioni private” e che sia noto al Parlamento “quali misure preventive abbia adottato affinché le sue frequentazioni private non lo espongano a rischi di ricatti, pressioni e condizionamenti di ogni possibile natura e provenienza”.