IL Dott. David Morante lascia il Consolato Generale di Londra con una nuova funzione presso la Direzione per la Promozione e la Cooperazione Culturale. Ringrazio il Console per la sua franchezza e disponibilta’, nel rilasciarmi questa breve e semplice intervista.
D1 Buon giorno Console Generale, non per accattivarmi la sua simpatia che nonostante I nostril punti di vista un po diversi, le auguro un buo rientro in Italia. Anche se le devo dire che sentiremo ancora parlare di Lei
se non altro cone cittadino Italiano nel Mondo. Dico bene o dico bene?
R1 Mentre La ringrazio per i Suoi auguri, e con l’occasione anche per la Sua franchezza (che per un giornalista* è una virtù) credo che continuerò ancora ad occuparmi di italiani all’estero, sia nelle mie nuove funzioni presso la Direzione Generale per la Promozione e la Cooperazione Culturale, sia a titolo personale. Esperienze come quella di Londra non saranno ovviamente mai dimenticate.
D2 Nell'ulrima riuninione del Comites di Londra di pochi giorni fa si e' parlato di informazione all'estero. Con rammarico ho preso atto della scarsa
carta stampata attulamente a Londra. Resta come anche Lei ha ricordato solo Londra Sera, brillantemente curata dall' amico Tommaso Broccoleri. Resta il fatto pero' che quel tipo di informazione e' circoscritta alle vecchie generazioni. Adesso che andra' via, Lei ha tenuto a “battezzo'” La Voce Alternativa, sottogiornale, come Lei stesso l\ ha definito ( e cosi' sia). Ma condivide con me che la stampa telematica (e qui anche se con un pizzico di presunzione ne sono stato un pioniere in G.B) e' o sara' l'informazione di domani?
R2 Se la crisi della stampa cartacea, e non solo presso gli italiani all’estero, è preoccupante, e perché essa ha una funzione diversa da quella telematica. Non sottovaluto affatto quest’ultima, e tanto meno il Suo giornale, ma ritengo che ci sarà una fase di transizione (10 anni? 20 anni?) in cui la stampa internet non avrà ancora raggiunto la struttura e la capacità di influenzare di un giornale tradizionale.
D3 Nei suoi 5 anni di “residenza” all'estero, che idea si e' fatto di noi “figli di un Dio minore”?
R3 Credo che si debba il massimo rispetto agli “emigrati” degli anni ‘50 e ’60, ma oggi nel 2009, il livello sociale e culturale degli italiani all’estero è del tutto comparabile, e qualche volta perfino superiore alla media di quello dei connazionali in Italia. Riprendendo la Sua battuta, ritengo che oggi siamo passati dal “politeismo” al “monoteismo”.
D 4 E' proprio convinto che ha fallito nei riguardi del suo “sogno” di istituire dei Comitati degli Utenti? Le dico questo perche' a Londra e'
nata l'Associazione Culturale ItaloEuropea, presieduta dall' Dott. Filippo Baglini, ed ha come Garante il sottoscritto, Presidente Onorario Teodoro Di Nardo, gia'
uomo di spicco della comunita' italiana in G.B.. Detta Associazione, composta tra l'altro da giovanissimi intelluattuali le posso garantire che
potra' continuare laddove Lei si e' fermato. L'associazione avra' anche un organo di stampa cartacea da me edito e diretto da Baglini Prima edizione 3
luglio mese prossimo Cosa ne pensa?
R4 So pochissimo di questa associazione, che a prima vista mi pare una bellissima iniziativa. Non so se essa andrà a ricoprire le funzioni che auspicavo per il “Comitato degli Utenti”, ma resto dell’idea che i Consolati debbano avere un interlocutore permanente scelto fra il pubblico dei loro “clienti” (o “consumatori”).
D5 Alla seduta Lei ha lasciato intendere che e' propenso verso il voto per
corrispondenza esteso anche alle Europee, la quale condivido in toto. Cosa'
mi diirebbe se il sistema postale venisse esteso anche a tutte le tornate
elettorali, sopratutto a quelle amministrative?
R5 Veramente come diplomatico non intendo esprimere un’opinione su una materia che è decisa dal Parlamento. Posso dire che ho segnalato al Ministero come tra le cause della bassa affluenza via sia stata la difficoltà di recarsi ai seggi, difficoltà che naturalmente non esiste nel voto postale (come dimostrano le più alte percentuali di votanti).
D6 Quest'ultima non la deve prendere come una provocazione sia bene inteso.
Come vede in un futuro prossimo la designazione di un Console Generale (o
Console) residente al'estero?
R6 Anche in questo caso, se il Governo e il Parlamento decidessero in tal senso, mi inclinerei. Tuttavia, se mi venisse chiesto, esprimerei un parere negativo. Un aggancio con l’Italia (e un frequente ritorno in Patria) mi sembrano requisiti determinanti per poter rappresentare e esprimere la realtà del nostro paese.
*Franchezza per franchezza ringrazio il Console per il Giornalista ma non lo sono ancora Dio me ne liberi
Carmine Gonnella / David Morante