SICUREZZA LAVORO: CASSON, DL GOVERNO METTE A RISCHIO VITA E SALUTE

“Lo schema di decreto legislativo del governo in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro fa fare pericolosi passi in dietro alla normativa e mette a rischio tanti i lavoratori e per questo abbiamo espresso un giudizio molto duro. I continui fatti di cronaca sulle morti bianche dimostrano infatti che bisogna alzare la guardia e non abbassarla come vuole fare il governo”. Lo afferma il sen. Felice Casson, capogruppo Pd in commissione Giustizia, in merito al parere di minoranza sull'atto del governo n.79 presentato in commissione.
“Lo schema di decreto legislativo – spiega – modifica profondamente la normativa approvata dal Governo Prodi con il Testo Unico e comporta un abbassamento dei livelli di tutela, lo svuotamento di alcune misure e di alcuni istituti essenziali, la deresponsabilizzazione di coloro che devono essere i principali responsabili della sicurezza, la riduzione dei poteri e delle funzioni degli organismi di vigilanza, nonché lo stravolgimento dell'intero sistema sanzionatorio”.
“E' aberrante – prosegue – lo svuotamento, o meglio l'azzeramento, delle responsabilità del datore di lavoro anche in presenza di una sua condotta omissiva. Ciò significa il venir meno per i datori di lavoro del ruolo di garanti della vita e della incolumità fisica dei lavoratori, nonché dell'obbligo di controllo e del dovere di vigilanza fino a questo momento mai messi in discussione”.
“Una modifica – aggiunge – che appare ancora più grave, se si considera che, trattandosi di norma favorevole al reo, potrebbe incidere su processi in corso – come i processi relativi ai tragici fatti della Thyssen e della Eternit – nei quali l’assoluzione del datore di lavoro potrebbe essere invocata solo perché sussistente la responsabilità anche di altri soggetti”.
“Ma i rilievi negativi non finiscono qui – spiega il senatore del Pd – viene infatti proposta una rivisitazione del sistema sanzionatorio che, oltre a generare perplessità ed incertezze, si allontana da quanto richiesto a livello comunitario, dove si auspica che le sanzioni, in questa materia, siano proporzionali, adeguate e dissuasive”.
“Inoltre – conclude Casson – non c'è alcuna disposizione sul drammatico fenomeno delle malattie professionali, causate dall'esposizione a sostanze cancerogene, come l'amianto, a dimostrazione dell'assoluto disinteresse del Governo nel tentare di trovare una soluzione e delle concrete forme di tutela per quei lavoratori svantaggiati che, ancora oggi, rischiano quotidianamente la vita nello svolgimento del loro lavoro”.

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