Risultati definitivi: Pdl al 35,2%, Partito democratico al 26,14. L’Italia dei valori raddoppia: 7,98%. Cresce la Lega, bene l’Udc. Le sinistre non superano la soglia del 4%, e neppure i radicali. Affluenza al 67%. Netto calo Pdl in Sicilia.
L’Europa va a destra, ma in Italia Berlusconi non sfonda la soglia del 40%. Al contrario, a scrutini conclusi, il Popolo della libertà perde circa tre punti percentuali rispetto alle elezioni politiche del 2008 guadagnando il 35,2% dei consensi (un anno fa era al 37,4%, mentre alle europee del 2004 Forza Italia e An raccolsero insieme il 32,4%). Sulla sponda del centrosinistra, però, non va meglio per il Partito democratico, che perde sette punti percentuali rispetto al 2008 crollando dal 33,2% al 26,14% (alle europee del 2004 l’Ulivo prese il 31,1%), ma non scende sotto la soglia del 25%, che avrebbe significato un tracollo di dimensioni probabilmente incontenibili. A conti fatti, il distacco tra i due partiti è intorno ai dodici punti percentuali. Resta dunque sostanzialmente confermata la situazione che si era delineata fin da ieri sera, appena dopo la chiusura dei seggi.
Sono stati sconfitti, insomma, in proporzioni diverse, i due partiti maggiori mentre gli elettori hanno premiato la Lega e l'Idv. Prevista, ma comunque eclatante, l’affermazione dell’Italia dei valori di Antonio Di Pietro, che passa dal 4,4% dello scorso anno al 7,9%. La Lega Nord avanza, e di molto, passando dall’8,3% al 10,4%. L’Udc guadagna un punto percentuale: dal 5,6% del 2008 al 6,5%. Se il centrodestra, complessivamente, non aumenta rispetto alle elezioni del 2008, infatti, l’opposizione restituisce un quadro frammentato e diviso, seppure numericamente la somma dei diversi partiti sarebbe di una consistenza innegabile.
La sinistra italiana, invece, resta esclusa anche dal Parlamento europeo. La Lista comunista e anticapitalista di Rifondazione, Pdci, Socialismo 2000 e Consumatori uniti si attesta al 3,4%. Sinistra e Libertà di Nichi Vendola, invece, non supera il 3,1%. Neanche i Radicali di Marco Pannella superano la soglia del 4% necessaria per portare deputati a Strasburgo: ottengono il 2,4%. Mentre la Destra e il Movimento per le autonomie non superano il 2,2%.
A vincere è però l'astensionismo. L’affluenza è di poco superiore al 67% (nel 2004 fu del 73,75%), con quasi la totalità dei comuni scrutinati. Per le elezioni provinciali l’affluenza è stata del 71,10% (alle elezioni precedenti 75,18%). Alle comunali l’affluenza è stata del 76,85% (79,47% nelle elezioni precedenti). Il dato generale europeo, però, è molto più basso: 43% di affluenza alle urne.
Si profila un netto calo del Pdl in Italia insulare. Quando sono state scrutinate 7.689 sezioni su 7.694, si attesta sul 36,5%, In Sicilia, complice anche la forte incidenza dell'astensionismo, ha votato solo il 49,17% degli aventi diritto (-11,2% rispetto alle europee del 2004), il Pdl non va oltre il 36,4%. Per il Popolo delle Libertà che alle politiche aveva raggiunto il 46,6% e mirava, dichiaratamente, a superare il 50% si tratta di una brusca 'frenata' di poco più di 10 punti percentuali. Il secondo partito in Sicilia si conferma il Pd, 21,9% seguito da Mpa-La Destra-Pensionato-Adc che consegue il 15,6% delle preferenze. L'Udc si attesta all'11,9%, poi Idv, 7,1%, quindi Prc-Pdci 2,2% , Sin. e Libert 2,1% , Lista Bonino-Pannella 1,6%, altri 0.8%.