di Anna Falcone
In un Paese come l'Italia, in cui le libertà e i diritti delle donne affondano dietro manifesti pubblicitari che ne mercificano il corpo e candidature suggerite più dall'avvenenza che dalla formazione e dal talento culturale e politico, parlare di emancipazione sembra fuori tempo e fuori luogo. Eppure è più che mai necessario oggi rilanciare i temi e la cultura dei diritti e della pari dignità delle donne, il ruolo strategico della loro valorizzazione ed inclusione sociale soprattutto nel mondo del lavoro, in politica e nei ruoli dirigenziali, per fondare quel nuovo modello sociale e culturale, inclusivo, meritocratico e solidale, senza il quale non si potrà uscire realmente dalla crisi di sistema e di valori che stiamo vivendo. Ne abbiamo parlato nei giorni scorsi a Roma, durante l’incontro nazionale delle donne socialiste “Donne Socialismo e Futuro”, sottolineando come l'EUROPA, nuovo soggetto delle politiche sociali, dovrà giocare un ruolo fondamentale nelle politiche di emancipazione di genere. Per questo la presenza dei socialiste e delle socialiste in Europa è quanto mai importante: dal Parlamento Europeo, infatti, nei prossimi anni usciranno i provvedimenti e le misure che determineranno il carattere sociale dell'Europa, il suo modello di welfare e le politiche rivolte alle persone, non più solo agli Stati e al mercato. dalla composizione del Parlamento europeo dipenderà l'indirizzo e l'anima di tali iniziative: se saranno cioè provvedimenti realmente volti al “pieno sviluppo delle persone”, senza discriminazioni di sesso, razza, culture, lingua, religione, orientamento sessuale ecc. o se saranno provvedimenti di mera ‘beneficienza’, ‘gattopardeschi’, diremmo noi italiani, provvedimenti, cioè, che blocchino le risorse invece di valorizzarle, mantenendo un equilibrio di poteri, un ingessamento sociale ed uno status quo che sono probabilmente la vera causa di questa crisi globale, al crisi di una società incapace di cambiare scommettendo sulle sue risorse più inespresse: le donne e i giovani. Ospite d’eccezione dell'incontro è stata la Segretaria delle politiche di uguaglianza del Partito Socialista Spagnolo (PSOE), Soledad Cabezon Ruiz, che ha illustrato, proprio in quest'ottica di sistema, la strategia globale e integrata del governo spagnolo in materia di emancipazione e garanzia dei diritti delle donne. I risultati entusiasmanti delle tre leggi del primo governo Zapatero – la “ley de igualdad”, la “ley contra la violencia de genero” e la “ley de dependencia” – dimostrano, a quattro anni dalla loro entrata in vigore, come l’uguaglianza sia un obiettivo raggiungibile quando c’è la volontà politica di realizzarla. Abbiamo voluto prendere a modello la strategia dei socialisti spagnoli per rilanciare anche in Italia una serie di battaglie per l’emancipazione delle donne. Stiamo già lavorando a tre proposte di legge che aiutino a rendere effettiva, anche in Italia, la parità di genere fra uomini e donne. Intendiamo migliorare l’attuale legge contro la violenza di genere, garantire condizioni di uguaglianza fra uomini e delle donne in materia di lavoro, retribuzione e carriere e, in ultimo, assicurare alle famiglie e ai singoli cittadini/e quei servizi di assistenza all’infanzia, agli anziani, ai malati, ai disabili che oggi esistono solo sulla carta. Queste inefficienze e la mancanza di un vero sistema di sicurezza e assistenza sociale finiscono per gravare, come lavoro invisibile e non riconosciuto, sulle spalle delle donne, privandole delle risorse più preziose per potersi costruire un percorso di dignità e riconoscimento dei loro diritti: il tempo e la libertà. Intendiamo, inoltre, rilanciare la battaglia per DIRITTO DELLE DONNE ALLA TRASMISSIONE DEL LORO COGNOME AI FIGLI, perché è da lì che iniziano a nascere le prime discriminazioni sociali e culturali. La mancata parità civile delle donne è una discriminazione anacronistica e, in una Europa che riconosce quasi dappertutto tale diritto, è ormai inaccettabile. Soledad Cabezón Ruiz, a nome del PSOE, ha augurato buon lavoro ai militanti alla lista “Sinistra e Libertà”, che raccoglie le identità e la proiezione futura del socialismo in Italia, e i migliori successi per le prossime elezioni europee. All’incontro hanno partecipato anche Pia Locatelli – Presidente dell’Internazionale Socialista Donne e candidata alle elezioni europee per la Circoscrizione Nord Ovest nella lista di “Sinistra e Libertà”– Giuliana Sgrena – giornalista e capolista per la stessa lista nella circoscrizione Centro – Pasqualina Napolitano di Sinistra Democratica, Maria Boncompagni dei Verdi e Cinzia Dato, già membro della Costituente Socialista. Sono intervenute al dibattito; Daniela Brancati, Maria Rosaria Cuocolo, Giovanna De Marzo, Manuela Zanoni, Giuliana Paladini, Marina Mobilio, Laura Bonafini, Simona Sacchetti e Regina D’Eramo, che hanno guadagnato grande apprezzamento da parte del pubblico presente per la concretezza e lo spessore politico delle proposte.(Laici.it)