Il Corriere di Tunisi
Le notizie che ci pervengono da gran parte del mondo
non sono per nulla rosee, ma “ainsi va la vie” e diciamo
con il nostro filosofo preferito , che al peggio non essendoci
limite, le cose non vanno troppo male ….
Tempo di elezioni in Europa e Italia in questo mese di
giugno. Quale esito, quale interesse, quali i vari problemi,
quante la varie polemiche, quali i veri propositi, non é molto
chiara la situazione politica attuale anzi, a noi sembra che
lo stato confusionale sia al colmo. Eppure sarebbe forse il
momento opportuno per affrontare le ricadute della crisi
mondiale e la ricerca di soluzioni innovatrici per evitare
di trovarsi nel baratro. Analizzeremo i risultati sul
prossimo numero, non siamo ottimisti.
In Tunisia, il presidente Ben Ali vuol far sì che l'anno
2009 sia l'anno della cultura nazionale per eccellenza e
sprona tutti i responsabili per potenziare al massimo i
settori del teatro, del cinema e del libro.
Il 2 giugno è la festa nazionale della Repubblica italiana,
come ogni anno, “Il Tout Tunis” si ritroverà alla
“Charmeuse”, attorno all'ambasciatore d'Andria ed alla
sua gentile signora per degnamente onorare la ricorrenza.
Per i nostri specifici problemi, ricordiamo che è tempo
di assemblee, sono convocate quelle della CTICI e del
Circolo italiano per il mese di giugno, pensiamo che lo
saranno pure per la SIA e l'Aurora.
La cena pro-Abruzzo si è svolta al CIT con successo. Ci
congratuliano con gli organizzatori ed i partecipanti.
Si è riunito a Roma il CGIE, ne parliamo in altra parte
del giornale.
Non vogliamo concludere con la solita nota amara, ma
non possiamo far altro che ripetere quanto scrivevamo nel
2008 (ed anche tanti anni prima) :
“… quel poco di vita associativa italiana che sopravviveva
in questo paese é andato spegnendosi. Vedremo se l’azione
congiunta di quanti non vogliono rassegnarsi
all’oscuramento definitivo di questa vita associativa (sulla
quale quotidianamente ricercatori di alto livello desiderano
indagare sul “glorioso” passato) possa come diceva Trilussa
“dopo la tempesta un seme che ci resta basta per far rinascere
la foresta”. E’ il nostro augurio per le nuove generazioni, é
troppo triste sprofondare nell’anonimato, nell’egoismo
totale, nell’individualismo più sfrenato, in poche parole
adagiarsi come Luigi XV°, le bien aimé, affermando “après
moi le deluge”.