di Gianni Vattimo (candidato per l’Italia dei valori)
Ma Di Pietro sta davvero a sinistra? Ha risposto lui stesso nel dibattito con Bertinotti al Salone del Libro: se la sinistra non c’è – e sarebbe difficile dire il contrario – io ci sono. Incontro studenti e colleghi da sempre schierati dalla parte dei diritti, del lavoro, della solidarietà sociale, e devo rispondere alle loro critiche: ti sei messo con un ex poliziotto (ma poliziotto, cafone meridionale immigrato al Nord vestendo la divisa, era anche mio padre!), con un magistrato forcaiolo… Ma la prima risposta che mi viene, oltre allo spirito del CLN – perché di una nuova resistenza si tratta, oggi, contro il nuovo fascismo che occorre contrastare prima che sia (se non lo è già) troppo tardi – è che almeno una cosa giusta l’ha detta proprio Berlusconi: la Costituzione italiana l’hanno scritta i comunisti e i cattolici di sinistra. Giustizialismo, egualitarismo, difesa della Costituzione, sono la realistica politica di sinistra oggi. Se si applicasse la Costituzione “cattocomunista” avremmo già una società più giusta, solidale, capace di sviluppo e rispettosa dei diritti individuali. Invece di questa che Di Pietro giustamente ha bollato come fascista, razzista, xenofoba e piduista. Un’affermazione netta dell’Italia dei Valori alle prossime elezioni, locali ed europee, è quello che realisticamente ci si deve augurare per la rinascita di una sinistra italiana che possa ancora motivare un elettorato deluso e troppo rassegnato, con il favore dei media addomesticati, al governo di una gang mafiosa e rapinatrice. (Micromega)