Laura Garavini (PD) in Commissione Giustizia sulla sua proposta di legge “Superare l’anacronismo dell’Italia dando al Paese una moderna legislazione sui cognomi”

Laura Garavini (PD) in Commissione Giustizia sulla sua proposta di legge “Superare l’anacronismo dell’Italia dando al Paese una moderna legislazione sui cognomi”

“La legislazione italiana sulla scelta dei cognomi non è più al passo con i tempi. È urgente che l’Italia si adegui agli standard europei, e che garantisca non solo un’effettiva parità di genere ma anche il diritto dei minori al mantenimento del cognome”. È stata questa l’essenza dell’intervento di Laura Garavini (PD) davanti alla Commissione Giustizia per spiegare la sua proposta di legge sui cognomi, da questa settimana all’esame della commissione parlamentare.

“Non possiamo permetterci di rimandare più a lungo una profonda riforma del sistema italiano. Siamo chiamati a rispondere ad un’esigenza reale, molto sentita all’interno della nostra comunità all’estero e anche in Italia”, ha sostenuto la deputata eletta nella circoscrizione Europa. “Anche grazie all’impegno congiunto dei deputati del PD eletti all’estero, è stato messo fine a una pratica inaccettabile e fonte di forte disagio – il cambio dei cognomi imposto d’ufficio ai figli di italiani all’estero ai quali i genitori avessero assegnato il cognome materno. Questo primo successo deve spronarci a voler risolvere il problema fino in fondo, prendendo spunto dalle buone pratiche di Paesi come la Germania, il Regno Unito o la Francia, dove i genitori possono decidere liberamente quale cognome dare ai loro figli”.

La proposta di legge, secondo la Garavini, “va proprio in questa direzione: consentire ai genitori di optare per il cognome materno, quello paterno, o entrambi, come ormai è consuetudine nei principali paesi europei”.
“Va preso sul serio l’impegno di tanti italiani nel mondo, soprattutto donne, che negli ultimi anni hanno protestato contro le pratiche anacronistiche diffuse in Italia. Infine bisogna garantire a tutti i figli di italiani all’estero che negli anni scorsi hanno subito un cambio del proprio cognome da parte dello Stato italiano, la registrazione, anche in Italia, del loro cognome di nascita come iscritto nei Paesi di residenza”.

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