di Ferruccio Brambilla
Il viaggio attraverso la ferrovia piu' alta del mondo e' stato fantastico,
il panorama delle vette innevate e dei lama a passeggio e' stato, nel suo
genere, tra i piu' belli che abbia mai visto. l'arrivo a Huancayo un po'
meno. Dopo un'intera giornata di cammino su ripidi binari, a 30 kilometri
circa dalla citta' il treno si e' fermato, nel buio piu' assoluto delle
vallate circostanti… e' stato fermo per circa un paio d'ore senza che
nessuna hostess ci dicesse cosa stava succedendo e senza che nessun
passeggero si preoccupasse di chiedere.
Una ragione forse c'e'… se fossimo stati a Milano ci sarebbe stata una
insurrezione di massa. In Sudamerica ci si abitua ad avere pazienza e non si
cerca immediatamente di capire perche' il treno sosta senza motivo apparente
e per cosi' lungo tempo. Dall'ultima carrozza senza vetri intanto e'
cominciata la festa organizzata dal personale del treno quasi a
ringraziamento del fatto che tutto fino a quel momento e' andato bene, il
seguito e il perche' della sosta sembra non interessare nessuno… In
brevissimo tempo si e' formata la coda dei campesinos del posto, che sbucati
da ogni dove hanno portato tutti i loro prodotti, della terra e non, dai
fichi d'india ai formaggi piccanti… per pochi soles ho assaggiato varie
specialita' andine dai sapori piu' strani, presentate in secchi prima
adibiti a chissa' cosa o cassette improvvisate e alcuni strani frutti
semplicemente passati di mano in mano. Il buio pesto mi e' stato d'aiuto e
non ho cosi' visto le condizioni in cui mi veniva fornito tutto quel ben di
Dio, ma credo mi sarebbe andato bene comunque.Il problema ora iniziava ad
essere la paura di un assalto, paura diffusa poco furbescamente dal
personale del treno… se si fosse sparsa la voce di un treno privato carico
di passeggeri fermo in mezzo alle montagne, i “locali” avrebbero impiegato
due secondi ad assaltare treno e persone. Invece quando saranno state circa
le 10 di sera ci hanno informato del guasto alla locomotiva e che sarebbero
venuti a prenderci con degli autobus per traghettarci fino in citta'. Questo
il programma, la verita' ben altra… non so come, sono stati informati
dell'accaduto tutti gli alberghetti di Huancayo che, con mezzi di fortuna ed
a condizione che una volta in paese si dimorasse da loro, sono arrivati a
prenderci… una disordinata soluzione che comunque mi è sembrata
divertente, anche se il bagaglio non ha viaggiato con me perche' non c'era
tempo e saremmo andati a prenderlo in un secondo tempo non si sa dove…
incredibilmente c'era ancora, ma a parte questo… avrebbe potuto finire
peggio!Sono cosi' finito in un hostal senza stelle ma che e' andato
benissimo. Il freddo era pungente e sul letto quattro coperte che per la
prima volta in vita mia ho usate tutte. Il problema della soroche, il
famoso male di montagna cosi' comune in Peru', me l'hanno risolto senza
volerlo il giorno dopo a colazione, quando mi hanno fatto conoscere il mate
di coca, quello originale, fatto con le foglie intere e masticabili della
pianta di coca. Fantastico! Personalmente non ho avvertito ne' benefici ne'
altri particolari effetti ma mi e' piaciuta l'idea. Ne avevo sentito parlare
da un medico a Milano che mi raccontava di averle masticate anche lui in
compagnia di altri colleghi, ma mi dava l'idea di una leggenda… Oltre al
mate, ho acquistato un po' di foglioline al mercato, 50 centesimi per una
busta gigante che ho ripartito in varie tasche, con l'intenzione di farne
buon uso e con la cura che si riserva ad un medicinale indispensabile. Ed
e' proprio cosi'. Oltretutto il loro profumo e' gradevolissimo e, non
avendone fatto uso smodato me le sto conservando ancora in tasca e per molto
ancora le conservero' perche' diffondono un loro esotico aroma
piacevolissimo. Devo solo evitare di presentarmi con le foglie, in
aeroporto, devo ricordarmi!
A Huancayo ho visto tutto e niente… a me piace gironzolare pigramente per
questi posti piuttosto che partecipare alle escursioni organizzate e cosi'
mi sono dilettato a fare foto nel giorno di mercato, molto caratteristico ed
unico, dove ci sono tutti i campesinos della zona e le donne col fardello
simpaticissimo dal quale spunta la testolina del niño, scesi in paese, per
esporre le loro povere cose ma tutte molto originali e coloratissime…
specialmente i frutti, le verdure e le spezie… le foglioline le ho trovate
qui, anche se forse per il fatto che sono state esposte al sole quindi un
poco secche, non sono riuscito a tenerle in bocca a lungo come si dovrebbe,
si disintegrano presto e non durano. Mi dicono che sono meglio quelle piu'
fresche. Alla prossima provedero'… Invece di tornare a Lima col treno di
notte ho preso un bus direzione Huanuco, un viaggio da incubo, ho avuto la
malaugurata idea di prenotare un posto nell'ultima fila del primo piano e
cosi' schiacciati come sardine non ho dormito nada. Dopo nove ore di bus e
passando per la mitica stazione di Cerro De Pasco e La Oroya, mal di testa e
niente foglioline perche' dimenticate nel bagagliaio del bus, sono arrivato
a Huanuco dove ho gironzolato per varie missioni e associazioni della zona
alla ricerca delle persone alle quali recapitare le altre buste consegnatemi
da Assunta… ho potuto cosi' conoscere tante persone fantastiche delle
quali avevo sentito spesso parlare e con le quali si e' immediatamente
instaurata una buona amicizia.
Ho fatto anche l'arrampicata piu' importante ed impegnativa della mia vita
in cima al monte San Cristobal che domina Huanuco, da quota 1900 fino alla
vetta a oltre 3000. Tempo impiegato tra andata e ritorno circa 5 ore. In
cima a questo monte c'e' la famosa croce di cemento alta circa 10 metri, che
ha costruito il mio amico Gianfranco… queste cose le sa fare bene… ha
chiesto perfino l'aiuto dell'esercito peruano per portare fino alla vetta il
materiale. Si inzia il percorso passando dalle povere case di San Luis, zona
pericolosissima dicono… ho fatto delle magnifiche foto agli ultimi
insediamenti in costruzione con mattoni di circa 2 metri di fango essicato,
poi ci si inerpica su per la montagna che all'inizio non ha sentieri marcati
ed e' ripidissima… devo essere sincero, temevo un po' per la discesa che
avrei dovuto fare entro la serata, un primo tratto non da dilettante quale
sono, ma me la sono cavata bene anche perche' al ritorno mi sono trovato da
tutt'altra parte. Per quanto riguarda invece la Associazione di
Gianfranco… una delusione totale e una storia troppo lunga da
raccontare… ero gia' in parte convinto fin dalla partenza che sarebbe
finita cosi'. Sono sorti tali e tanti problemi a causa della discordanza di
vedute tra la chiesa e la sua associazione laica, che lui, “povero”, ha
dovuto lasciare la sede che aveva all'interno di un grande sito della
diocesi. Ordine arrivato dal vescovo. Per questa ragione il progetto che mi
riguarda slittera' di almeno un paio di anni. Questo e' quanto crede il mio
amico, ma se devo essere sincero per come la vedo io stanno facendo terra
bruciata attorno a lui, ma non solo…
Ora sono rientrato a Lima dopo oltre una settimana trascorsa a Huanuco e mi
sto occupando presso un notaio ed amici vari, delle ultime cose che
riguardano l'acquisto, da parte del mio amico di una nuova sede, addirittura
la casa natale di un certo generale Prado che e' stato anche il primo
presidente del Peru', dove lui vedrebbe la nuova sede della associazione
dopo una totale e costosissima ristrutturazione che dovra' fare, non tenendo
conto dei vincoli che pongono i vari istituti peruani, trattandosi di sito
storico… qualcuno come il centro di cultura locale si e' gia' fatto
vivo… una pura follia!!! Personalmente sto cercando ancora di dargli una
mano perche' e' una persona buona… ma quando si e' troppo buoni… e' un
ingegnere che ha mollato fabbrica e famiglia per i disabili di Huanuco e,
conoscendo i presupposti…un'altra follia!!! In ogni caso, anche se credo
che si risolvera' con un fallimento per ora non lo mollo e infatti sono
rientrato a Lima, oltre che per la casa, per trattare con il ministero dei
trasporti e quello della sanita', per riuscire a sdoganare una moto e alcuni
prodotti farmaceutici da banco, per i quali non avevamo ottenuto
l'autorizzazione al momento dell'arrivo del container. Personalmente ho
promesso a Gian che avrei portato a termine l'impresa, perche' di impresa si
tratta, e cosi' faro', non manca molto.. e, tutto sommato non mi posso
lamentare… e' una esperienza anche questa! Bene, sono appena tornato da
una visita al direttore dell'Istituto Italiano di Cultura di Lima, certo Dr.
Renato Poma che lavora con il nostro Consolato, memore dei buoni risultati
ottenuti a Rio e Jakarta… mi ha promesso infatti grandi cose, locali
gratuiti per mostre e raccolta fondi pero' come sempre a fronte di un
progetto, che per assurdo ora non ho pronto. Ma non mi ha fatto fretta per
cui… per ora passero' a Gianfranco anche questa opportunita' con la
speranza che ne faccia buon uso e che non faccia la fine delle altre che ha
avuto da ogni dove.
Oggi con Rafael abbiamo acquistato i biglietti aereo per Cusco (passaggio da
Huaro e dagli amici di Magia delle Ande), con ritorno dopo qualche giorno da
Puno. Visiteremo il Machiu Pichiu e il Titicaca senza passare dalle agenzie
turistiche rubasoldi e distruggipoesia. Passeremo anche in Cile per vedere
il Titicaca dalla parte della cittadina di Copacabana (non quella
brasiliana). E verso fine mese ci aspetta la missione di Pomabamba (dove
Rafael e' stato sei mesi come volontario e mi dice che e' un bell'ambiente)
e certamente Huaraz. Poi forse se ci sara' tempo Iquitos non so'… Ora
aspetto di incontrare P.Stefano. Quando ho scritto ad Assunta non sapevo
ancora che gli avevano rubato le quattro gomme dell'auto (mi ha telefonato
ieri), questa cosa ritardera` di un paio di giorni il nostro incontro. E per
la Pasqua, prendero' ancora in prestito le parole di Assunta che mi fa gli
auguri dicendo che al di la' delle convenzioni e del credo di ognuno di noi,
dovrebbe essere una festa di pace e di amore… Aggiungo io che lo diceva
gia' il mitico John Lennon negli anni 60… peace and love!!!
In questo senso… tanti Auguri a tutti!
“Qualcuno” si e' lamentato che non scrivo, spero che ora non si lamenti
perche' scrivo troppo! Salutoni cari