Appello di Epicentro Solidale Marsica con saltarella abruzzese

Leggo che “Ad Alessandria è stata ordinata l’evacuazione di alcune zone della citta’ a causa del maltempo. Complessivamente sono coinvolte 6.000 persone…Il maltempo non dà tregua in tutta Italia e, secondo le previsioni della Protezione civile le prossime 36 ore ci riserveranno pioggia e forte raffiche di vento…La Coldiretti ha chiesto lo stato di calamità naturale… Restano interrotti i collegamenti marittimi con gran parte delle isole minori della Sicilia” ed inoltre credo che non abbia nessuna dignità di rilevo l’approfondimento della notizia che il Papa Benedetto XVI non ha raggiunto l’Abruzzo in elicottero, così come previsto, ma in auto e che ha condiviso con gli Abruzzesi le loro lacrime e ora chiede Case solide, oltre le Chiese… Ma questo passano i Media.

Anche da dove vi scrivo in provincia di Viterbo non c’è tregua al Maltempo, ciononostante, vi invito a raccogliere l’Appello che segue del coordinamento marsicano di Epicentro solidale, segue un report delle studentesse di RomaTre.

Ricordiamoci costantemente che il Maltempo imperversa anche sulle Tende…

facciamola questa SALTARELLA ABRUZZESE!

Doriana Goracci

Appello di Epicentro Solidale Marsica

Nei giorni immediatamente successivi al tragico sisma in Abruzzo si è costituito tra Roma, L’Aquila e la Marsica il coordinamento “Epicentro solidale”.

Il primo scopo era quello di raggiungere il prima possibile le popolazioni colpite e provvedere alla distribuzione di aiuti materiali principalmente nelle zone più remote e distanti dal centro Aquilano, in seconda battuta, non meno importante, l’obiettivo che ci poniamo è quello di intervenire anche sotto un punto di vista più “sociale” e non esclusivamente “umanitario”, mirando alla realizzazione di strutture (biblioteche, tendoni cinema ma anche soluzioni ecosostenibili, energie rinnovabili) che possano da un lato contrastare il generale impassivimento della popolazione, dall’altro portare concetti e pratiche nuove che possano incidere e avere un peso sulla ricostruzione stessa.

In queste settimane di attività abbiamo attivato un magazzino in località Fossa che ci ha permesso di raccogliere e smistare materiale in moltissimi campi superando le nostre stesse aspettative e instaurando rapporti personali e fiduciari con la popolazione, tutto senza bandiere, senza simboli direttamente riconducibili a un’area politica (alla quale certamente apparteniamo) e con il massimo rispetto nei confronti di una popolazione sofferente che necessita di tutto tranne che di una strumentalizzazione politica.

In queste settimane come coordinamento marsicano di ES abbiamo raccolto molte donazioni, ma per continuare il lavoro abbiamo bisogno di ulteriori fondi, chiunque è interessato a contribuire può visitare il nostro blog http://andataeritorno.noblogs.org in cui ci sono le coordinate per donare oltre a tutti i report quotidiani sulla nostra attività nella zona terremotata, mentre per chi volesse donare al coordinamento centrale di ES il sito di riferimento è www.epicentrosolidale.org.

Grazie per l’attenzione!
Claudio – ES Marsica – 320/4241148

Report studentesse di Roma3

Nonostante il bombardamento mediatico ci dicesse che tutto andava bene, abbiamo pensato di andare a vedere con i nostri occhi quale fosse la situazione reale.

Macchine cariche di beni di prima necessità e il breve viaggio fino a Fossa ci ha presentato una situazione diversa da quella che pensavamo di trovare. Sono numerosi i campi ufficiali, ma non si conosce il numero nè la condizione dei campi spontanei, che mancano spesso di prodotti essenziali, dal cibo ai prodotti per l’igiene.

La situazione non è rosea nemmeno per i campi gestiti dalla protezione civile: due bagni per 150 persone sono un po’ poco, e sono spesso difficilmente utilizzabili da persone anziane. In altri campi “istituzionali” mancano le brandine, o ci sono state richieste da questi stessi campi addirittura posate e lenzuola.

Non è inoltre da dimenticare la forte militarizzazione del territorio, che si rende fastidiosa per gli abitanti, ad esempio quando gli viene richiesto un tesserino di riconoscimento addirittura per poter vivere nei campi.

VIDEO IMMAGINI E LINK SU

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