ENTRO 30 GIORNI LA DEFINIZIONE DEGLI OBIETTIVI REGIONALI RINNOVABILI
L’Associazione sollecita l’attenzione del Governo sull’imminente scadenza
Dopo quasi 2 mesi dal primo appello lanciato da APER, l’Associazione torna a segnalare al Governo l’importanza e la necessaria tempestività dell’avviamento concreto del processo di burden sharing.
A seguito infatti dell’approvazione della legge n.13/2009 di conversione del decreto-legge 30 dicembre 2008, n. 208 che prevede la ripartizione a livello regionale delle competenze e degli obiettivi per le rinnovabili al 2020, è attesa entro giugno l’emanazione dei decreti che definiranno il burden sharing tra le regioni.
“Se attuato in maniera efficace ed in combinazione con l’atteso decreto contenente le nuove linee guida nazionali per la semplificazione del procedimento unico – dichiara Roberto Longo, presidente di APER – il meccanismo del burden sharing permetterà il superamento della barriera autorizzativa, che a oggi rappresenta l'ostacolo più ingombrante sulla strada dello sviluppo delle rinnovabili. Raggiungere gli obiettivi al 2020 significherà, quindi, non solo avere un'occasione storica unica per metterci al passo con gli altri Paesi europei, ma rappresenterà anche l'affermazione di un settore in crescita, che saprà generare occupazione e stabilità in un momento di profonda crisi economica”.
Fondata nel 1987, APER è l’associazione che riunisce a rappresenta i produttori di energia elettrica da fonti rinnovabili, tutelandone gli interessi a livello nazionale e internazionale. Un’attività che si traduce da una parte con l’assistenza e il supporto tecnico e normativo necessario alla realizzazione e gestione degli impianti e alla commercializzazione dell’energia elettrica prodotta, e dall’altra in azioni di promozione mirate a favorire la formazione e la diffusione di una cultura della sostenibilità ambientale e delle Fonti Rinnovabili, attraverso l’organizzazione di un fitto calendario di corsi, convegni e fiere. Attualmente APER conta più di 450 associati, oltre 640 impianti per un totale di più di 3.500 MW di potenza elettrica installata che utilizza il soffio del vento, la forza dell’acqua, i raggi del sole e la vitalità della natura per produrre 12 miliardi e mezzo di KWh all’anno a cui corrisponde una riduzione di emissioni di CO2 di oltre 9 milioni di tonnellate annue.