25 APRILE
“Mai come quest’anno le manifestazioni del 25 aprile sono state numerose e partecipate da parte delle comunità italiane all’estero in tutto il mondo, coese nel dimostrare il forte attaccamento alla terra d’origine ed ai valori democratici di cui è intangibile interprete la Carta costituzionale italiana”.
Lo sottolinea il Segretario Generale del CGIE Elio Carozza, evidenziandone l’ulteriore caratterizzazione fra gli italiani oltreconfine: “La data del 25 aprile 2009, al di là del complesso – e fondamentale – dibattito politico e storico interno al Paese, si pone all’attenzione di tutti per un motivo di grandissimo valore sul piano morale e politico internazionale: l’impegno e l’iniziativa autonoma da parte delle giovani generazioni di origine italiana nel mondo”.
“Un dato – afferma Carozza – che evidenzia non solo la costante presenza dei gruppi di giovani italiani e di origine italiana alle manifestazione ufficiali, e non, promosse in tutto il mondo dalle comunità italiane, ma soprattutto il loro ruolo propulsivo nella promozione ed organizzazione di alcune iniziative celebrative del 25 aprile, cui hanno preso parte i Comites, esponenti del CGIE, l’associazionismo ed i parlamentari della Circoscrizione Estero.”
“Grande in questo senso – fa presente Carozza – è la soddisfazione del CGIE nel rilevare come l’impegno del Consiglio Generale degli Italiani all'estero sia stato determinante nella nascita dei gruppi di giovani strutturati a livello nazionale, anche in vista della Conferenza dei giovani italiani nel mondo del Dicembre 2008 a Roma, e soprattutto nella volontà di traghettare il ricambio generazionale, tanto da parte dei giovani che dei meno giovani.
“Questo dimostra non solo una presenza ed attenzione data troppo spesso per dispersa, quando non illusoria, e, comunque, solo virtualmente considerata sul piano socio-politico dall’establiment delle rappresentanze istituzionali italiane, ma dimostra altresì come l’Italia disponga di una potenziale risorsa umana nel mondo e come possa ancora contare sulle sue comunità all’estero nonostante i radicali mutamenti intervenuti e il trascorrere del tempo”.
“I giovani italiani all’estero – prosegue Carozza – hanno dato prova in pochi giorni, in questo mese di aprile, difficile e drammatico per l’Italia, non solo della volontà di rinnovare il dialogo con l’Italia ma, soprattutto, di sentirsi parte attiva della vita del Paese: dalla partecipazione alle iniziative pro terremoto alle manifestazioni del 25 aprile, senza dimenticare la loro presenza alle riunioni del CGIE, dei Comites e del mondo dell’Associazionismo all’estero, e l’adesione ad una miriade di manifestazioni e proposte di vario genere promosse in Italia ed all’estero”.
“E’ una presenza che l’Italia non può permettersi, o meglio non dovrebbe permettersi, di ignorare né sul piano sociale, né sul piano culturale e politico. E’ un valore di portata incommensurabile per il nostro Paese poter contare sull’attenzione e sull’impegno di persone che riconoscono come elemento determinante della propria identità l’appartenenza all’Italia.”. Ed il Segretario Generale del CGIe conclude “Facciamo sì che l’inesistente, quando non sciatta attenzione dialettica finora loro offerta, si trasformi in concreta, costruttiva attenzione”.