Per qualche giorno le agenzie di stampa hanno citato il Ministro Brunetta come uno dei promotori di uno scudo fiscale, per finanziare la ricostruzione in Abruzzo. Ho emesso il comunicato-stampa che indico di seguito:
“E' indecente la proposta del ministro Brunetta di uno scudo fiscale per il rientro dei capitali dai paradisi fiscali”.
Lo afferma Antonio Borghesi, vicepresidente del gruppo dell'Italia dei Valori alla Camera dei Deputati. “E' immorale ed è una forma di sciacallaggio pari a quella di rubare nelle case abbandonate – spiega Borghesi – Si faccia, invece, una seria lotta contro l'evasione fiscale e – conclude l'esponente dell'Idv – si recuperino i 5 miliardi di euro ancora da incassare dal condono fiscale del 2003 – anziché permettere a chi ha già derubato lo Stato italiano, di rubare una seconda volta pagando un'inezia per far rientrare i capitali”.
La risposta di Brunetta non si è fatta attendere. La riporto di seguito
“Le dichiarazioni del deputato dell'Italia dei Valori Borghesi sono sconcertanti e offensive”. Con queste parole il portavoce del ministro Renato Brunetta, Vittorio Pezzuto, risponde alle parole del deputato dell'Idv Antonio Borghesi. “Sconcertanti – spiega Pezzuto – perché il ministro Brunetta non ha mai proposto uno scudo fiscale per il rientro dei capitali dai paradisi fiscali, non avendo tra l'altro alcuna competenza in materia. Offensive perché adoperano in maniera del tutto gratuita (forse per un mero riflesso autobiografico) gli aggettivi 'indecente' e 'immorale', imputando soprattutto al Ministro Brunetta 'l'autorizzazione a una forma di sciacallaggio pari a quella di chi ruba nelle case abbandonate'”.
Ho ritenuto di rspondere come segue
“Prenderemo atto del passo indietro del ministro Brunetta, quando smentirà le notizie apparse sulle principali agenzie di stampa negli ultimi giorni”. Lo afferma in una nota Antonio Borghesi, vicepresidente dei deputati dell'Italia dei Valori in risposta alle dichiarazioni del portavoce del ministro Brunetta.
“Ci attendiamo – aggiunge Borghesi – una rettifica del consiglio dei Ministri in merito ad un'ipotesi che circola ormai da una settimana. Questo episodio conferma quanto questo governo sia l'esecutivo solo degli spot e delle parole