TEMPO PER LE FAMIGLIE…
Accomodatevi alle foto dabbasso, sono accompagnate da un testo dove si legge: “Durante il sit-in sui binari i manifestanti hanno sventolato permessi di soggiorno e carte d’identità per dimostrare la loro regolarità, ed esposto lenzuola su cui avevano scritto «We need peace», abbiamo bisogno di pace. Il residence «Leonardo da Vinci» è uno dei più grandi scempi dell’ edilizia milanese: un palazzone di 7 piani con 500 monolocali ridotto a un rudere tra topi, calcinacci, vetri spaccati, ascensori, lampade e impianti fracassati. «Secondo i nostri servizi sociali – aveva riferito il vicesindaco Riccardo De Corato – soltanto pochissime di quelle persone hanno il riconoscimento dello status di rifugiato. Continueremo le verifiche. Ma mi sembra chiaro che l’occupazione sia stata guidata dai centri sociali, che sono andati a fornire assistenza. E comunque Milano assiste già un gran numero di profughi, non può fare di più».
Dalla pagina in dettaglio Lombardia leggo:“Dove alloggiare a Bruzzano e dintorni Potrete ordinare i risultati per numero di stelle, popolarità e giudizio dei clienti, siano essi coppie giovani, coppie adulte, famiglie con figli piccoli, famiglie con figli grandi, gruppi di amici, gruppi o viaggiatori singoli”.
Questi di cui sopra e sotto NON HANNO TROVATO POSTO. LE CARICHE MENTRE SCRIVO CONTINUANO.
Doriana Goracci
Milano, pronto lo sgombero di via Senigallia: cariche della
polizia
La scorsa settimana l’ennesima occupazione a scopo abitativo mossa da parte di centinaia di migranti dell’hinterland milanese. Questa mattina è arrivata puntuale l’ombra dello sgombero dello stabile occupato a Bruzzano: un ingente schieramento di forze dell’ordine è giunto stamane sul presto in via Senigallia, permane l’ordine di sgombero entro la serata. Polizia e carabinieri presidiano il posto.
Dentro la palazzina rimangono 200 rifugiati e rifugiate. Un altro centanaio di persone sono invece in strada, a loro non viene permesso di ri-accedere allo stabile, al quale sono giunti di corsa alla notizia dell’arrivo della polizia. Diversi compagn* sono presenti in solidarietà con i migranti.
Nella mattinata la tensione si è ulteriormente alzata dinnanzi al perdurare del diniego di accesso alla struttura per i migranti rimasti fuori, i quali vogliono ricongiungersi con i loro amici e parenti rimasti nei locali dell’occupazione. Il gruppo si è quindi diretto verso la vicina stazione ferroviaria di Bruzzano, occupando per protesta i binari: chiedendo di poter tornare nella palazzina, di aver garanzia sulla loro sorte, il che non può che inizialmente passare per la rinuncia delle autorità cittadine allo sgombero. Le forze dell’ordine hanno quindi caricato i migranti, sgomberandoli dai binari.
Rifugiati e solidali sono quindi tornati dinnanzi allo stabile occupato, pronti ad aprire una vertenza per far conoscere la questione alla città di Milano, denunciando come la giunta Moratti – De Corato si rifiuti di dar assistenza ai rifugiati politici in fuga da fame e guerra, omettendo quello che per le istituzioni sarebbe un obbligo sancito dai trattati internazionali. Il comune vuole procedere allo sgombero, disponibile solo a concedere palliativi.
I rifugiati e le rifugiati di via Senigallia sono determinati nel rimanere in occupazione nello stabile, chiedendo che le istituzioni diano garanzie sulla loro destinazione futura, stanchi delle tante promesse e prese in giro ricevute in occasione delle innumerevoli mobilitazioni di lotta autonoma portate avanti negli scorsi anni per veder rispettati i loro diritti.
Bruzzano, i rifugiati occupano i binari
Trascinati via di peso dalla polizia
Gli occupanti del residence fantasma «Leonardo da Vinci» protestano contro lo sgombero
La polizia solleva di peso i manifestanti dai binari (Photoviews)
MILANO – Momenti di tensione martedì mattina a Bruzzano, dove da venerdì scorso un gruppo di circa 350 rifugiati politici provenienti da vari Paesi africani ha occupato il residence abbandonato «Leonardo da Vinci» di via Senigallia. Fin dalla notte di lunedì il residence era presidiato da agenti di polizia in tenuta antisommossa. Un gruppo di una cinquantina di immigrati, in mattinata, si è presentato all’ingresso accompagnato da una decina di giovani appartenenti a centri sociali della città e ha chiesto di entrare nello stabile. La polizia lo ha impedito. Gli immigrati si sono allora spostati alla vicina ferrovia e e si sono seduti sui binari, bloccando la circolazione dei treni. L’azione di protesta è stata interrotta dalla polizia che, secondo quanto riferito dalla Questura, ha portato via di peso gli immigrati. Secondo invece il consigliere regionale di Rifondazione comunista Luciano Muhllbauer, presente sul posto, gli agenti hanno trascinato gli immigrati, alcuni dei quali hanno avuto bisogno di cure mediche. «Al momento la situazione è di stallo – ha riferito Muhllbauer -. Stiamo aspettando notizie dalla delegazione di rifugiati che è in Comune per sentire se ci sono proposte per risolvere la vicenda».
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