…“non c‘è volontà di approfondire e quindi non lo si fa,
non lo si fa in Italia ed anzi addirittuara in certi paesi ci sono leggi che lo impediscono… anzi, gli „anti revisionisti“ spacciano il revisionismo storico che è una sacrosanta indagine storico-scentifica, per semplice propaganda a favore del nazionalsocialismo;
così facendo criminalizzano gli studiosi.
In sostanza si getta su chi studia quel periodo storico la stigmate del „nazista“ come se ricercare delle prove scentifiche equivalesse ad essere d’accordo
con lo sterminio di un popolo.
Questo ricatto serve a far tacere gli intellettuali sulle verità storiche „…
(Paolo Giachini)
CANZANO – Fosse Ardeatine…
GIACHINI – Sulle Fosse Ardetatine è stato detto tutto. Mentre sul caso via Rasella la stampa preferisce tacere
CANZANO – Ci sono cose ancora non dette?
GIACHINI – E’ la logica della guerra. Con l‘attentato di via Rasella, i partigiani volevano acquisire una certa preminenza nella lotta all’occupazione tedesca. La guerra moderna e la guerriglia in special modo sono fatte così. E‘ stato un atto inutile sul piano bellico e per di più in violazione alla convenzione dell’Aja. Risultò subito chiaro che i partigiani, che in questo caso oltretutto non erano combattenti legittimi, avrebbero fatto ricadere le conseguenze sulla popolazione.
CANZANO – Come erano state fatte le liste?
GIACHINI – Kappler, ha dichiarato al processo di aver lavorato tutta la notte per fare queste liste insieme al capitano Schulz. Per compilare le liste ha cercato in un primo tempo solo condannati a morte e, poiché la quantità di questi era limitata, si è trovato costretto ad aggiungere altre persone. Così alla fine ha avuto l‘autorizzazione dal generale Harster di aggiungere anche 75 ebrei, i quali erano stati rastrellati e portati a Regina Coeli in attesa del trasferimento in Germania.
CANZANO – Come sono finiti nelle liste i 68 ragazzi di ‘Bandiera Rossa’?
GIACHINI – Pierangelo Maurizio nel suo libro ‘Cinquant’anni di menzogne‘, parla dei militanti di ‚Bandiera Rossa‘. Sostiene che probabilmente i combattenti partigiani comunisti, quelli dei Gap, con questo gesto intendevano eliminare i loro antagonisti di Bandiera Rossa e i badogliani militari, potrebbe anche essere così, io non voglio fare processi alla storia. Quello che posso dire è che il comportamento dei Gap è stato assolutamente scorretto in quanto in violazione della Convenzione dell’Aja. Dopo aver fatto l’attentato, tra l‘altro, non se ne sono assunti la responsabilità, e hanno lasciato che la rappresaglia avesse luogo. Come le ho detto, però, sono comunque fatti che ormai appartengono alla storia.
CANZANO – Oltre ai 75 ebrei e ai 68 ragazzi di ‘Bandiera Rossa’, sono stati ammazzati anche altre persone, come mai a manifestare contro il permesso di lavoro di Prieke sono venuti solo gli esponenti della comunità ebraica?
GIACHINI – C’è nella comunità ebraica, e in particolare in quella romana, una fazione estremistica che insiste nel perseguitare Priebke.
Questi facinorosi che inseguono il mito della vendetta sono funzionali ad una strategia che usa Priebke come una bandiera da sventolare in ricordo dell’olocausto, anche se Priebke per quanto riguarda l’olocausto non c’entra nulla.
Purtroppo intorno alla storia dell’olocausto, si è costruita tutta una letteratura che è sinergica al potere socio-politico.
In tutto questo scenario Priebke fa comodo perché, viene identificato con la cattiveria „nazista“, usato come un simbolo ancora vivente che offre supporto fisico e scenico alla memoria di ciò che si vuole tramandare riguardo le persecuzioni contro gli ebrei.
CANZANO – Come un testimone ancora vivente…
GIACHINI – non testimone ma emblema, morto lui, aumenteranno ancora più i problemi di quel particolare „ricordare“. Alcuni gruppi ebraici violenti e chi li manovra danno molta importanza a questa memoria, che, è, però, una memoria a senso unico. Infatti, ci si ricorda solo delle cose che fanno comodo; mentre storicamente si dimenticano o minimizzano tutte le altre, come per esempio delle Foibe, di Hiroscima, Dresda, e delle violenze sessuali che sono state fatte alle nostre donne in Ciociaria e in Germania, potremmo allungare ulteriormente l‘elenco.
CANZANO – Cosa ne pensa del tentativo di far approvare leggi che limitano la libertà di espressione?
GIACHINI – Ma, sono solo assurdità giuridiche! Tuttavia queste leggi in Italia prima o poi passeranno, perché c’è un potere ormai transnazionale che impone orientamenti simili.
Questo perché come dicevo la memoria dell‘olocausto, al di là di quello che effettivamente è stato, è una realtà sinergica ad un potere che si è espanso nel mondo e che in questo momento è vittorioso.
CANZANO – Potere sionista?
GIACHINI – Non è solo un potere sionista, il sionismo è solo uno strumento. Oggi chi governa il mondo sono i signori delle multinazionali, le quali, nella loro strategia di soggiogamento totale dell’intero pianeta, hanno usato anche il sionismo. Il sionismo serve, e, in particolare è servito a creare una base militare americana in Medio Oriente: Israele, là dove c’è la maggiore fonte energetica della terra. In sostanza, il sionismo serve a garantire, sul piano della forza, le fonti energetiche agli USA e ai paesi a cui fanno capo le maggiori multinazionali.
CANZANO –Perchè non si dà la possibilità di visibilità anche agli storici revisionisti?
GIACHINI – Purtroppo siamo in presenza di una inibizione della ricerca storica, e, non è la prima volta che questo avviene. Siamo in presenza di una prevaricazione della libertà di studio, di propagazione di tesi storiche. Si deve tener presente che anche durante regimi totalitari come il fascismo e il nazional-socialismo non era possibile studiare o approfondire liberamente qualunque argomento culturale e diffonderlo, però, la differenza è che il nazional-socialismo e il fascismo apertamente proibivano certi studi e l’adesione a certe correnti culturali oggi invece, sotto una pervenza di democrazia, ci viene fatto credere che siamo liberi e che si può approfondire qualunque tipo di argomento, in realtà non è assolutamente vero.
D’altra parte non vedo perchè la cosa debba assumere queste tinte poliziesche. Se domani si dovesse dimostrare che, per quanto riguarda l‘olocausto si sono dette molte cose non vere, cosa che parzialmente è già stato tra l’altro assodato, per il fatto che ci sono state delle enormi esagerazioni da parte dei vincitori del secondo conflitto mondiale; se ciò si dovesse dimostrare, dicevo, sulla base di elementi veramente significativi, a quel punto saremo di fronte ad un normale processo di revisione della storia ufficiale e niente più.
Non ci vedo niente di strano, anche perchè ritengo che sia abbastanza ovvio che i vincitori scrivano la storia a loro piacimento. La verità però è ben altra cosa.
CANZANO – Come si può appurare la verità in questo caso? Per esempio istituendo una Commissione Parlamentare sulla shoah? E lo stesso Vaticano è stato acusato di non aver fatto niente per gli ebrei nei lager…
GIACHINI – Questi tipi di approfondimenti attualmente non fanno comodo a nessuno non c‘è nessun paese che fa ufficialmente indagini di questo genere che crea commissioni che cerchiamo il contraddittorio su questo argomento.
Lei ha detto il vaticano è stato accusato dagli ebrei per non aver fatto nulla contro l‘olocausto, ancora una volta ci terrei a chiarire che non è che il vaticano è stato accusato dagli ebrei, il vaticano è stato accusato da una fazione di ebrei, in particolare dai sionisti estremisti. Nella comunità ebraica però, ci sono anche molti ebrei che ragionano in modo diverso, abbiamo visto Filkenstein, Omar Shiamir e, ad Ariel Toaf è stato vietato la pubblicazione del suo libro e, è stato subito aggredito soprattutto dagli estremisti della Comunità ebraica di Roma e poi Israel Shamir e Noam Chomsky ed altri.
Ci sono molti ebrei che hanno preso le distanze da certi atteggiamenti.
Pensi che ancora oggi, non abbiamo ancora stabilito bene fino a che punto le persecuzioni dei cristiani nella Roma Imperiale effettivamente avessero le tinte cruente che sono state tramandate successivamente fino ai film di Hollywood che hanno descritto con ampie e ridicole sceneggiature quelle vicende. Spesso si è trattato semplicemente di misure di polizia e niente più, eppure ancora rimangono nella fantasia dell’opinione pubblica queste immaggini dei cristiani sbranati dai leoni. Molto spesso le cose vengono appositamente inventate perchè serve al potere emergente che si creda a quella particolare realtà così come viene raccontata e ricordata…
CANZANO – Ma, per quanto riguarda avvenimenti avvenuti circa duemila anni fa, può essere che qualche cosa sia stato raccontato e tramandato in modo diverso da come in effeti si sono svolti i fatti, ma per quanto riguarda l'olocausto, sono fatti accaduti poche decine di anni fa…
GIACHINI – Non è una questione di tempo, non c‘è volontà di approfondire e quindi non lo si fa, non lo si fa in Italia ed anzi addirittuara in certi paesi ci sono leggi che lo impediscono… anzi, gli „anti revisionisti“ spacciano il revisionismo storico che è una sacrosanta indagine storico-scentifica, per semplice propaganda a favore del nazionalsocialismo; così facendo criminalizzano gli studiosi. In sostanza si getta su chi studia quel periodo storico la stigmate del „nazista“ come se ricercare delle prove scentifiche equivalesse ad essere d’accordo con lo sterminio di un popolo. Questo ricatto serve a far tacere gli intellettuali sulle verità storiche
CANZANO – E torniamo a Priebke…..
GIACHINI – Nel caso Priebke si è usata la stessa tecnica: difendere i diritti di Priebke deve equivalere ad essere dei „nazisti“. Questa persecuzione però rischia di diventare un boomerang perchè ogni giorno di più Erich Priebke viene visto come un eroe per via delle inutili crudeltà a cui è sottoposto e che lui, il detenuto più anziano del mondo, sopporta con grande forza d’animo. Questa ingiustizia e violenza contro Erich Priebke è molto pericolosa in uno Stato di diritto e mette a rischio anche l’intera comunità ebraica perchè questi atteggiamenti creano inevitabilmente antisemitismo, lo si avverte chiaramente anche dai commenti della gente.
Da: http://it.wikipedia.org/wiki/Erich_Priebke
(…) Il 12 giugno 2007 il giudice militare concede a Priebke, 93enne, il permesso per uscire di casa “per recarsi al lavoro” presso lo studio del suo avvocato.Il 18 giugno 2007 alcuni dimostranti della Comunità Ebraica hanno protestato davanti all'abitazione in cui risiede il Priebke agli arresti domiciliari e in via Panisperna, davanti allo studio dell'avvocato Paolo Giachini, sede dell'”Associazione Uomo e Libertà”. Lo stesso giorno il giudice dott. Isacco Giorgio Giustiniani revoca il permesso di lavoro precedentemente concesso, poiché Priebke aveva omesso di comunicare alle autorità gli orari e le modalità dei suoi spostamenti per recarsi a lavorare nello studio del suo avvocato. Il magistrato dell'ufficio militare di sorveglianza ha quindi disposto, si legge nel provvedimento, che il detenuto “Erich Priebke non possa ulteriormente allontanarsi dal proprio domicilio per recarsi allo studio dell'avvocato Giachini. Il 23 novembre 2007 il permesso di uscire di casa per lavorare gli viene revocato dalla prima sezione penale della Cassazione, accogliendo il ricorso del procuratore militare di Roma Antonino Intelisano.
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