C’è da chiedersi cosa succederà quando il buon Dio chiamerà a sé il Cavaliere. Non è certo facile ingannare chi di politica ne mastica un po’ sul fatto che Alleanza Nazionale rinunci facilmente alla sua identità. Anche lì, cosa succederà quando il Presidente Fini uscirà allo scoperto e si candiderà ufficialmente alla Presidenza della Repubblica?
Attualmente, Alleanza Nazionale ha accettato, si sa non di buon grado, di vestire una divisa solo momentaneamente e che il Popolo della Libertà è, né più e né meno, una opportunità contingente senza che con questo venga azzerato il blasone aennino. Lasciate irrimediabilmente vuote tutte le sue poltrone, dal momento della dipartita di Berlusconi, rispunterà Forza Italia altrettanto irrimediabilmente e con questa i suoi fondatori storici.
Forza Italia era la certezza che stava per crearsi la sua storia quando si è arrivati al conio del PDL cosicché si riprenderà da dove si era lasciato.
Alla stessa maniera, la semplice candidatura ufficiale al Quirinale di Fini, aprirà una lotta senza esclusione di colpi all’interno del PDL rivendicando un’Alleanza Nazionale autonoma da FI.
Il vero problema della fusione “fredda” FI ed AN è quest’ultima. Non perché una parte del partito si sia già staccata a partire dal famoso viaggio di Fini a Gerusalemme definito dai colonnelli di AN, infausto; neanche per le reiterate uscite pubbliche del segretario sulle specificazioni di quanto “assoluto” fosse stato il male del fascismo etc. etc.
Qui, in gioco, sono anni di storia, dal MSI rivendicato come “glorioso” ad un’anima che caratterizza il popolo della destra e di Alleanza Nazionale in particolare metastatizzata nella storia e nei ricordi.
Non è pensabile che la faccenda venga regolata così senza batter ciglio con Alleanza Nazionale fagocitata senza ritegno. Crederci significa essere degli ingenui ma staremo a vedere.