Dichiarazione del sen. Felice Casson
La maggioranza in commissione Giustizia ha accolto alcune osservazioni contenute nel parere di minoranza presentato dal Pd, con particolare riferimento alla natura vincolante della dichiarazione anticipata (testamento biologico) e alla farraginosità e inaccettabile burocratizzazione delle dichiarazioni stesse affidate esclusivamente ad un notaio. Si tratta di un voto importante che ha visto l'unanimità della commissione Giustizia convergere su alcune considerazioni critiche al ddl Calabrò.
I rappresentanti del Pd hanno inoltre sottolineato che l'alimentazione e l'idratazione artificiali non possono essere considerate un trattamento sanitario obbligatorio poiché ciò sarebbe di dubbia compatibilità con gli articoli 2,13 e 32 della Costituzione. Sono stati infatti ribaditi i principi sanciti dall'articolo 32 della Costituzione, in particolare nella parte in cui precisa che, ancorché imposto per legge, il trattamento sanitario non può comunque in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana e delle sue convinzioni e volontà. Un'impostazione che è stata confermata anche dalla giurisprudenza di Strasburgo. Come Pd abbiamo inoltre ribadito che l'esclusione della vincolatività delle scelte individuale sulle terapie da accettare e alla stessa inviolabilità del corpo priva del tutto il soggetto del diritto all'autodeterminazione e alla dignità intesa quale divieto di strumentalizzazione della persona per fini che la trascendano.
Si tratta di principi importanti che avrebbero dovuti essere condivisi da tutta la commissione, resta in ogni caso significativo il voto di oggi che indica quanto il ddl Calabrò contenga norme palesemente incostituzionali e che ciò venga segnalato all'unanimità da senatori della maggioranza e dell'opposizione.