Da ragazzino amavo andare in campagna in compagnia di mio padre, un bracciante diligente e preciso. Avevamo eredidato dal nonno materno un fondo terriero con un bellissimo albero di pero. Di quei peri grossi e profumati da mangiare a Natale, prima che arrivasse anche a Calabritto (il mio paese nativo) il panettun. Mio padre adorava De Gaspari guai a coloro che ne parlavano male, tanto per dare un’idea quale fosse la sua tendenza politica. Poi il pero si ammalo’, per tre anni non porto’ piu’ frutti eppure dava continuamente segni di ripresa, un bocciulo, rametti nuovi e non faceva altro che partorire figlioletti. Fu cosi’ che nel novembre del 62, un bel giorno, alle sei del mattino mio padre mi sveglio’ e mi chiese d’accompagnarlo in campagna, arrivati sul luogo, dove a mia insaputa si stava per commettere, un crimine contro natura. Con un’ascia affilatissima orgoglio d’ogni bracciante e potatore, mio padre inizio’ a tagliare il pero, sotto il mio sguardo rammaricato e sorpreso, fino a quanto di quel povero alberello non rimase che un cumolo di rami e radici. In silenzio, raccoglievo i detriti e li separavo in sezioni. Finito il duro lavoro, mio padre mi mando' a prendere un secchio d’acqua al pozzo. Al ritorno, nella stessa fossa mio padre aveva gia’ piantato un nuovo pero. Nel fare colazione, pane cipolla e un po’ di salame casereccio, visto la mia tristezza mi disse: ” se un albero non porta frutti meglio tagliarlo” Allorche’ con un filo di voce azzardai, ” ma perche’ anche i figlioletti?” Carminu’ devi ricordarti una cosa nella vita “ tale padre tali i figli” Morale della favola, credo mio padre mi abbia voluto nel suo piccolo mondo contadino darmi un’indicazione di come impostare in futuro il mio credo politico. Adesso che ho ben superato la maturita’, a parte alcuni momenti in cui sono preso dalla Sindrome di Peter Pan, credo che se un politico che non frutta per il benessere del paese meglio tagliarlo fuori, quando si e’ ancora in tempo, prima che partorisca figli tali e quali.
Ogni riferimento a persone vissute e presenti e’ da ritenersi puramente casuale. Mi scuso annche per la forma poco poetica e narrativa, prometto che sara’ una tantum.