Le infinite contraddizioni italiane

La vicenda Englaro: un calvario che dura da 17 anni

Stato di diritto o piuttosto in un redivivo Stato di polizia?
Luca Bagatin

Mi chiedo quando lo spirito di Eluana Englaro sarà finalmente libero e quando le sofferenze del padre, Beppino, termineranno. Dopo 17 anni di calvario. Mi chiedo come può il nostro Presidente del Consiglio, che pur ho più volte avuto modo di apprezzare, definirsi oggi un liberale nel momento in cui si accinge ad emanare un decreto che vuole impedire quel po” di pietas umana che è rimasta in questo nostro tristissimo Paese. Non vorrei purtuttavia qui polemizzare più di tanto, ma solamente esprimere dei sentimenti dal profondo.

Più guardo le foto dell”Eluana di 17 anni fa, bellissima ragazza, e più mi rammarico di non averla conosciuta. Da viva ovviamente. Solo 8 anni di età – infondo – ci separavano. Io stesso, o chiunque fra noi, peraltro, avrebbe potuto ritrovarsi nelle sue stesse condizioni. E finanche in quelle del padre. Comprendo infatti suo padre che, con la figlia in stato vegetativo permanente, riordinava meticolosamente le foto sorridenti della ragazza. Come si può dare addosso ad un uomo reso così fragile dal dolore di non poter più scambiare alcuno sguardo, alcuna parola, alcuna vera carezza con il sangue del suo sangue? Un figlio non è una pianta da tenere in casa o all”ospedale. E” brutto dirlo, forse, perché la morte essendo una dimensione ignota ci fa paura, però Eluana era morta a 21 anni ed ora il suo corpo è ridotto ad un vegetale devastato. In questi giorni ho ascoltato la voce dei sostenitori della cosiddetta vita di Eluana.

Come sempre rabbrividisco di fronte al dogma ed al cinismo dei sostenitori della vita a tutti i costi. Ne ho orrore perché ho orrore della sofferenza ad ogni costo. Perché penso fermamente che la morte non sia che una prosecuzione della vita stessa, il suo completamento finanche metafisico. E che una vita di sofferenze non sia degna. Non sia vita. Ne ho orrore perché penso che debba essere il buonsenso e la dignità umana a prevalere e non il dogma di chi si riempie la bocca di astrusi principi morali che possono andar bene al massimo per la talune limitate coscienze religiosamente orientate (ma non già spiritualmente orientate. Perché la spiritualità è concetto assai più profondo ed elevato della religione).

Ne ho orrore perché ho orrore di uno Stato che pretende di gestire i corpi e le menti dei cittadini; di uno Stato che si fa Chiesa, che si fa Etica, che si fa Morale. Perché credo fermamente che l”etica e la morale siano esclusivamente principi individuali e mai dovrebbero essere collettivi, come invece furono durante le dittature comuniste, fasciste o naziste o ancora durante la Santa Inquisizione che miete ancor più vittime, ad essere precisi. Sono perplesso di fronte alle prese di posizione di un Ministro che ho spesso apprezzato – Maurizio Sacconi – il quale avrebbe voluto addirittura scavalcare la sentenza della Corte di Cassazione sul cosiddetto caso Englaro, ricattando le strutture sanitarie pubbliche. Mi chiedo in che Stato viviamo e se ci troviamo davvero in uno Stato di diritto o piuttosto in un redivivo Stato di polizia.

Sono preoccupato anche quando sento parlare di Testamento Biologico, perché consapevole che qualsiasi legge sarà fatta in materia non sarà mai autenticamente civile. Ci si rifiuta infatti di parlare di eutanasia. Ovvero del diritto di ciascuno di decidere sulla propria morte. E coloro i quali si troveranno nelle condizioni di voler morire saranno costretti ad andare in una clinica svizzera oppure…..a suicidarsi.

E” così questo strano ed incolto Paese chiamato Italia. Un Paese che ha paura della sua stessa ombra; che non conosce doveri; che teme i propri diritti di coscienza; che teme la morte e tutto ciò che non conosce; che maltratta e sbeffeggia gli omosessuali; che mangia particole e bacia pile quando conviene e che bestemmia spesso e pure volentieri senza alcuna coscienziosità; che riverisce i preti, i cardinali e il Papa; che va a puttane e a transessuali ma al contempo tiene una moglie e pure dei figli! Quando mai questa Italia e la sua classe politica prenderanno coscienza di sé e delle proprie miserevoli contraddizioni?

Temo che un giorno ciò dovrà accadere ed accadrà. Sono anzi certo che le nuove generazioni apriranno ben presto gli occhi e butteranno a mare tutte le false dottrine e le ideologie totalizzanti mascherate sotto i falsi sorrisi ed i principi morali imposti dalle Religioni Monoteiste Istituzionalizzate. Sarà allora che si prenderà vera coscienza di sé e del proprio ruolo di individui consapevoli. Forse allora ci si ricorderà anche del sacrificio compiuto nei secoli passati da Jacques de Molay, dai Catari, da Giordano Bruno, da Cagliostro e, più recentemente, da Piero Welby. (Terza Repubblica)

www.lucabagatin.ilcannocchiale.it

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