Con un esposto alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma, l’On. Gino Bucchino tenta l’ultima carta a disposizione per costringere l’Inps a rispettare la legge finora violata ed a pagare quindi l’importo aggiuntivo di 154 euro a migliaia di pensionati residenti all’estero.
Nel suo esposto il parlamentare del PD eletto nella Ripartizione Centro e Nord America ricorda che
in base alla legge finanziaria n. 388/2000, art. 70, comma 7, è stato previsto, a partire dal 2001, un importo aggiuntivo di 300.000 lire da corrispondere in presenza di particolari condizioni, unitamente alla rata di dicembre, ai pensionati titolari di pensioni il cui importo complessivo annuo, al netto dei trattamenti di famiglia, non superi il trattamento minimo.
L’unico vincolo richiesto ai fini della corresponsione dell’importo aggiuntivo – illustra Bucchino alla Procura della Repubblica – è l’accertamento di due requisiti: l’importo complessivo delle pensioni (nel caso delle pensioni in convenzione internazionale deve essere presa in considerazione anche la pensione estera) che non deve superare il trattamento minimo e i redditi assoggettabili ad Irpef del titolare e del coniuge. L’importo aggiuntivo deve essere erogato anche ai titolari di pensione italiana residenti all’estero.
Bucchino dopo aver spiegato la normativa che disciplina il diritto ed i requisiti per l’importo aggiuntivo espone alla Procura che esclusi dal beneficio da parte dell’INPS, come ricordato dall’Istituto previdenziale italiano tutti gli anni a dicembre con specifiche circolari (che il parlamentare ha ovviamente allegato nell’esposto) , sono i titolari di pensione italiana residenti all’estero che hanno fatto domanda di detassazione della pensione italiana in virtù di quanto stabilito dalla eventuale convenzione bilaterale contro le doppie imposizioni fiscali stipulata dall’Italia con il loro Paese di residenza.
Bucchino spiega i motivi per i quali ritiene si tratti di una decisione giuridicamente infondata, non prevista da nessuna norma legislativa e non giustificata da alcuna inferenza logico-deduttiva ed allega tutta la documentazione necessaria a supporto delle sue tesi ( in particolare la legge istitutiva della prestazione e cioè la legge n.388/2000 , articolo 70, commi da 7 a 10). Nell’esposto Bucchino sostiene che appare incontrovertibile dalla testuale e precisa lettura della norma che non esiste ALCUNA causa ostativa affinché la prestazione in oggetto non sia erogata anche ai titolari di pensione italiana INPS in convenzione internazionale residenti all’estero che abbiano richiesto ed ottenuto la detassazione alla fonte del pro-rata italiano come previsto obbligatoriamente dalla stragrande maggioranza delle convenzioni contro le doppie imposizioni fiscali stipulate dall’Italia.
Il parlamentare ritiene che la negazione di tale diritto ai titolari di pensione italiana residenti all’estero sia semplicemente una colossale svista dell’INPS che ha escluso a partire dal 2001 migliaia di pensionati italiani residenti all’estero da un beneficio invece dovuto per legge e informa la Procura che nonostante una interrogazione parlamentare e numerose lettere inviate agli organismi competenti fino ad oggi non è stato ancora corretto l’orientamento errato dell’Istituto previdenziale in merito alla corresponsione dell’importo aggiuntivo.Tutto ciò premesso l’On. Bucchino chiede alla Procura se voglia indagare e se, qualora accerti violazioni di legge, voglia prendere tutti quei provvedimenti atti a far cessare eventuali comportamenti pregiudizievoli dei diritti previdenziali dei titolari di pensione italiana residenti all’estero.