On. Massimo Donadi
In questi giorni è stato votato al Senato della Repubblica un emendamento presentato dal senatore D'Alia dell'UDC che sembra affermare una cosa buona, ma che in realtà buona non è. Parte dalla constatazione, in parte vera, che talora su siti internet, Blog e vari forum che si aprono nella Rete, vi sono affermazioni o gruppi che portano avanti idee da condannare da parte della coscienza civile e che possono in taluni casi costituire un apologia di reato.
Dicevo che questo emendamento sembra buono, ma che buono non è. E' evidente che se si trattasse di affermare un principio di legalità, di rispetto e di valori che per molti cittadini italiani sono sacri che appartengono alla nostra storia e coscienza, come il contrasto alla mafia e la condanna del fascismo, non potremo che essere tutti d'accordo. Il punto è che ancora una volta, o meglio ormai continuamente, questi politici del centrodestra, e l'UDC che tutto sommato continua a stare con il cuore più dalla loro parte che tra le fila dell'opposizione, impugnano e sventolano una bandiera facendo credere ai cittadini italiani che sia quello l'obiettivo e invece si persegue tutt'altro.
Questa norma da un potere non corretto, non giusto, totalmente arbitrario al ministro dell'Interno di oscurare immediatamente un sito, un Blog, un forum di discussione su internet anche su semplici segnalazioni e senza alcuna verifica di carattere giudiziario, solo perché si ritiene che vi possa essere (e non necessariamente provato) un'attività di questo genere.
Crediamo che ancora una volta dietro le buone intenzioni si nasconda una cattiva volontà: vogliono fermare Internet, fermare la Rete, che oggi in questo Paese è l'unica libera e vera forma di informazione, l'unico modo in cui i cittadini liberi possono capire cosa sta succedendo in questo Paese. Ancora una volta si vogliono spegnere, come tante lampadine una dopo l'altra, queste poche luci che ancora illuminano il panorama tetro e desolante dell'informazione nel nostro Paese e toglierci ancora uno spazio di libertà.
Anche questa sarà una battaglia che con determinazione, e forti delle nostre ragioni, combatteremo all'interno del Parlamento.