Il modello “Baudrillardiano” di realtà sembra perfetto per descrivere la nostra società. Non esiste più un reale in base al quale stabilire la verità delle cose: navighiamo in un mondo multiforme colmo di “segni” che fanno sentire gli individui assediati ed impotenti.
Oggi non siamo avvolti dal trionfo dello spettacolo, ma dalla sua sparizione: la scena è stata sostituita dall’osceno, l’illusione è divorata dall’iperreale . L’azione diviene un’utopia e la comunicazione fa precipitare tutto nell’insignificante e nell’inessenziale. Nel mondo della comunicazione nulla più accade, ogni cosa diviene ugualmente irrilevante e priva di effetti.
Con l’esplosione del virtuale muta la concezione che l’uomo ha di sé e del mondo che lo circonda, il reale continua a vivere solo sotto l’effetto della simulazione e della finzione. La distanza tra realtà e immaginazione è sempre meno netta e ciò genera confusione, fino all’impossibilità di distinguere un evento dalla sua ricostruzione simulata.
L’informazione dei media non fa altro che distruggere la comunicazione e perseguire il sogno di una realtà superiore che depuri il mondo da ogni germe contagioso contrario al sistema .
Il progresso ci conduce verso un mondo totalmente irreale,invaso da un livello di simulazione totale, in cui la virtualità diviene la forma base di ogni comunicazione e relazione sociale, avvolgendo anche gli individui.
Questo universo reale, imperfetto e contraddittorio, pieno di negatività, di morte, viene depurato, lo si rende pulito; lo si riproduce in maniera identica inserito in una formula perfetta.
Solo attraverso l’immaginazione ed il surrealismo possiamo cercare di aprire la strada verso un ribaltamento d’osservazione, realizzando un’impostazione ironica(patafisica) che ci consenta di sfidare la logica della perfezione
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