In un vostro comunicato congiunto sull’organo ufficiale del PIE nel lontano novembre 08.
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Adesso senza entrare nel merito, voi due eletti all’estero nella ripartizione europa, dichiaravate: ” siamo fermamente convinti che si debbano svolgere le elezioni dei Comites, poiche’ appare necessario ed inderogabile il loro rinnovo”. Cio’ avvenne all’indomani dell’audizione del Comitato di presidenza del Consiglio generale degli italiani all’estero (CGIE) presso la Commissione Affari esteri della Camera”. Nel vostro comunicato “poco esplicito” affermavate inoltre: ” “Sarebbe necessario un coinvolgimento di tutti i parlamentari eletti all’estero in una struttura riformata ed adeguata che sia concreto e reale riferimento per l’elettorato nelle circoscrizioni estere, adeguatamente supportata da referenti locali legati ai Comites, radicati nelle realtà profondamente connesse alle problematiche e alle esigenze del territorio”. Adesso rifacendomi ad un libro che ho letto e divorato alcuni decenni fa di Silona, FONTAMARA (credo e me ne scuso se sbaglio) CHE FARE? O, meglio che faremo? Da attento osservatore, c’è che tutti gli eletti all’etero si sono pronunciati contro il rinvio dell’elezione dei Comites. Due sono le cose, o sono le solite promesse da politici, oppure cari “onorevoli” il mio amico Giovanni Monte (Giappone) ha ragione da vendere, quando sostiene che: “ non abbiamo bisogno di circoscrizioni all’estero, patronati, enti parassitari e ghetti politicizzati. Faccio di meglio li definerei, usando e non abusando un termine tanto amato dall’On. Picchi… carri elettorali.
