Articolo tratto da: Oua
«L’Anm propone una soluzione quantitativa al problema ben più complesso della geografia giudiziaria. Per razionalizzare la giustizia sul territorio bisogna, invece, prendere in considerazione l’aspetto qualitativo del servizio che si offre ai cittadini. Chiudere i tribunali più piccoli per dimensione non serve, spesso sono gli unici presidi dello stato sul territorio». Questo il commento di Maurizio de Tilla, presidente dell’Organismo unitario dell’avvocatura italiana (Oua) alla proposta lanciata dall’Associazione nazionale magistrati. «I criteri numerici spesso ingannano. Oua e Anm devono invece collaborare per avviare concretamente un processo virtuoso di modernizzazione del sistema e di miglior utilizzo delle risorse disponibili e di quelle da acquisire con il completamento dell’organico dei giudici e del personale del comparto giustizia. Primaria è l’esigenza di riorganizzare gli uffici giudiziari secondo criteri di managerialità ed efficienza». «Moltiplicare il modello delle sezioni distaccate è senza alcun dubbio la direzione sbagliata – ha concluso de Tilla – Nel Paese ci sono molti esempi di pratiche virtuose, di Tribunali che hanno dimostrato produttività e qualità, soprattutto grazie al confronto aperto con gli avvocati e con gli altri operatori del settore. Questa è la strada da seguire».