On. Michele Frattallone
Presidente del Comitato Tricolore per gli Italiani nel Mondo, Inc.
Come e perche’ non decolla nel modo piu’ corretto l’insegnamento della lingua italiana negli U.S.A.
Leggendo un articolo del giornalista Stefano Vaccara: USA, italiano fuori dai corsi dalle scuole superiori, ed inizia con il sotto titolo: Duro colpo per l’italianita’ negli Stati Uniti, una notizia, come un fulmine a ciel sereno, che l’ insegnamento della lingua italiana non sara’ piu’ tra i corsi “Adavanced Placement”. Concludendo con una sola motiva- zione la mancata contribuzione di determinati fondi e come volere accentuare la responsabilita’ da attribuire a carico del Ministero agli Affari Esteri. Questo ragionamento a senso unico e’ inaccettabile nonche’ scorretto. I veri motivi sono di tutt’altra natura ed in questo caso forse sarebbe bene fare piu’ chiarezza perche’ tali corsi non potevano essere giustificati, perche’ il numero degli studenti interessati erano molto inferiori a quelli in un primo momento dichiarati.
Ed a questo punto non vale la pena discutere su un tema con risvolti purtroppo negativi nel dovere ammettere il disinteresse degli studenti italiani nell’ apprendere lo studio della lingua e della cultura italiana. E su questo delicato argomento gli addetti ai lavori, italiani ed italo-americani, dovrebbero riflettere ed affrontare con determinazione per stabilire le vere cause per cui si e’ arrivati ad escludere la nostra lingua dalle scuole superiori e l’effetto piu’ grave non essere riconusciuta come materia di studio nell’area universitaria.
Sono stato da sempre sostenitore per il potenziamento della lingua e della cultura italiana negli Stati Uniti, ricordo benissimo che ebbi a fare un’intervento anche a Roma alla Prima Conferenza degli Italiani nel Mondo, nel mese di dicembre della anno 2000. Allora affrontai, il problema dell’insegnamento della lingua italiana, con le relative annotazioni legati ai metodi e criteri ed alle difficolta’ riscontrate negli USA in quel periodo.
Detti programmi per l’insegnamento della lingua italiana da non confondere con i corsi “Advanced Placement”, ma quelli a cui mi riferisco erano corsi di lingua italiana, che furono introdotti nelle varie scuole pubbliche americane, con il contributo del governo italiano, ma condizionato solo per i primi tre anni, quindi fu considerato un periodo di avviamento ai fini promozionali.
Poi eccoci nel 2009 e la complessa tematica mirata ad ottenere contributi dal governo italiano per lo studio della lingua italiana negli USA, con l’effetto a sorpresa dell’esclusione dalle scuole americane motivandola per mancanza di denaro, una situazione che si dovrebbe soprattutto rifletttere, in quanto valutata di secondo piano. Molti anni prima, che venisse introdotto il programma legato ai corsi “Advanced Placement “ gli Enti Gestori, erano consapevoli del loro impegno a reperire altre risorse locali non inferiore al 50% relativi i costi da sostenere per continuare l’insegnamento della nostra lingua.
Quindi, il periodo dei primi tre anni, erano da considerare come volano d’avviamento per la promozione, poi detti corsi avrebbero dovuto reggersi con risorse locali. Ora e’ tutto inutile piangere sul latte versato e come ci insegna la storia… eccoci al terminal, vuoi perche’ c’e’ la recessione anche in Italia, che sono costretti ad assumere metodi drastici e per un cittadino responsabile sono piu’ che giustificati.
Ed e’ altrettanto vero come lo stesso Antonio Zullian nel suo recentissimo articolo “O si cambia o rischiamo di estinguerci” . pubblicato su de L’ITALIANO che esprime la sua opinione mettendo a nudo alcuni dei nostri mali che ci affliggono ed aggiungo poca efficienza da parte di noi stessi. E' palese che molti degli italiani residenti all’estero su alcuni aspetti sono meno efficienti. Come e’ vero che molto spesso non facciamo altro che parlare e chiaccherare e piu’ delle volte senza raggiungere gli obiettivi che ci eravamo prefissi..
Ed e’ giusto chiedere a noi italiani diligenti e intelligenti a sfruttare al meglio il tempo che disponiamo per discutere piu’ in profondita’ ogni argomento che potrebbe essere propositivo come impiegare le opportune strategie per arrivare alla soluzione.
Anche nell’articolo di Mauro d’Errico pubblicato dalla News ITALIA PRESS, ci sono argomenti interessanti e validi, circa l’argomento trattato: Usa, italiano fuori dai corsi nelle scuole superiori”. Dall’articolo affiorano motivazioni per mancanza di fondi e meno studenti, insufficienti per giustifare i costi del programma “ Adavanced Placement ”.
Quello che e’ piu’ grave non e’ il mancato finanziamento o contributi dal governo italiano e da enti privati locali, ma poco interesse allo studio della nostra lingua da parte degli stessi studenti italiani, che per motivi giustificati e non, quasi mai, si sono preoccupati che per non estinguerci nei confronti di altre etnie, ahime, comunita’ molto meglio organizzate da quella dalla comunita’ italiana e noi italiani abbiamo il dovere di sostenerla e potenziarla.
La nostra lingua e la nostra cultura rischia di essere oscurata non per colpa delle autorita’ americane, ma distrattata dagli italiani in quanto poco organizzata. E bene riflettere e discutere seriamente come mai la lingua italiana venga emarginata proprio dalle nostre stesse generazioni? No signori, lettori ed eccellenti cittadini italiani ed italo-americani, bisogna agire ed allontanarci da questa situazione e ricercare da subito l’opportuno rimedio.
Anche l’articolo di Silvana Mangione ricalca con un altro titolo: “Continua la saga dell’Advanced Plecement Program in Italiano,” pubblicato su News ITA-LIA PRESS, nel suo intervento si evidenziano l’individualismo agganciato alla posizione econonomica degli italiani e degli italo-americani, ma allo stesso tempo riflette poca luce da molti italiani all’estero e soprattutto quelli che contano economicamente’ con l’atteggiamento schivo e riservato si percepisce seppure velatamente che preferirebbero essere estranei alle tematiche della comunita’ italiana. Comunque, questo concetto non intende colpire nessuno e nemmeno fare di un’erba un fascio, perche’ cionostante le varie difficolta’ si riscontrano anche migliaia di nuclei di persone di buona volonta’, e’ questo e’ un dato positivo, che sono disponibili a donare il loro tempo alla comunita’.
Questa percezione e’ visibile alla luce del sole, forse in altri tempi, dagli immigrati italiani negli USA, ovviamente quelli della prima generazione, noi da loro ereditammo molti segnali tangibili come testimonianza del passato. Ma la nuova generazione, nel mondo in cui viviamo, non ci sono dubbi, sono adagiati su pilastri fermi e solidi, ma passivi su argomenti fondamentali ed evitano discutere le problematiche della nostra lingua, forza espressiva come veicolo dominante ed identita’ etnica, indispensabile per la cultura italiana e per l’esistenza della nostra comunita’ presente su tutto il territorio americano.
E’ assolutamente necessario trovare un nuovo percorso fuori dagli schemi politici di destra o di sinistra e stabilire come convergere le energie mirate ad organizzare la nostra comunita’ perche’ possa essere pronta ad affrontare i problemi di carattere sociale e di solidarieta’ nell’ambito di tutti gli italiani. C’e’ da riflettere, perche’ limitarci a distinguerci ed affermarci soltanto a quello economico che individualmente ognuno ha sapientamente sfruttato nel modo piu’ esemplare e positivo per meritare una posizione piu’ alta nella societa’ italiana e americana e poi, eclissarsi una volta raggiunto l’Obiettivo, inevitabilmente piu’ divisi, piu’ deboli e vulnerabili, quindi orfani di qualcosa che dovrebbe fare da collante per renderci piu’ uniti ed utili a rimodellare una nuova comunita’ italiana.
Credo sia giunta l’ora che tutti i Comites operativi negli USA si dovrebbero mobilitare per raggiungere l’obiettivo a coinvolgere gli italiani ed italo-americani per aiuitarci ed a investire una piccolissima parte delle loro risorse, come fatto dal governo Italiano, offrendoci un loro contributo quale sostegno per affrontare i costi per l’insegnamento della lingua e della cultura italiana. Ma allo stesso tempo, creare adeguate strutture collaterali per lo sviluppo di attivita’ di supporto e di collegamento con le varie Associazioni Italiane ed Italo-Americana per renderle piu’ attive nell’ambito della ricreazione, dello sport ed altre attivita’ culturali e soprattutto con il coinvolgimento dei giovani italiani ed italo-americani, interessati alla lingua come veicolo di aggregazione.
In sintesi, una nuova prospettiva e propositiva azione per accrescere la voglia di apprendere la lingua concepita attraverso una serie di attivita’ ricreative sportive e culturali, adottando questo criterio di promozione, la lingua italiana quale collegamento primario per l’avvio di tutto il ciclo delle attivita si potrebbero programmare e realizzare
Le nuove iniziative quali strumenti di supporto per lo studio della lingua, un metodo pratico, innovativo e positivo da quello limitato all’insegnamento nelle scuole come pura materia didattica. Con questa strategia potremmo difendere le nostre migliori espressioni in lingua italiana in quanto sviluppata con un maggiore senso pratico che ci aiutera’ anche a divulgarla nella direzione dei quattro punti cardinali, ed e’ importante ricordare che la cultura e’ il massimo delle tradizioni e della nostra civilta’ ultramillenaria che tutto il mondo ci invidia.
Questi proposte innovative dovrebbero essere concepite come sfida culturale a beneficio di tutti gli italiani all’estero, comunque lontani dagli interessi polititici, ma orgogliosi d’essere italiani o di origine italiana per irrobustire le nostre radici con una nuova linfa capace a rigenerare sinergie come una fiamma pura e splendente per riscoprire il nostro risorgimento ed i nostri valori alti e sublimi della Patria un punto di riferimento per lo spirito della vera italianita’.
Gli italiani residenti all’estero e gli italo-americani sono chiamati a potenziare e sviluppare con tutti i mezzi che dispongono, questa nuova strategia, affinche’ la nostra lingua continui a esistere in ogni dove e che la nostra cultura italiana possa essere divulgata nei cinque continenti. E’ necessario sostenere di anno in anno questo nobile idioma e sempre con una piu’ efficiente promozione di cose che abbiamo realizzato, di cose che realizziamo e di altre ancora che nel tempo realizzeremo.
Boston, 24 gennaio 2009
On. Michele Frattallone
Presidente del Comitato Tricolore per gli Italiani nel Mondo, Inc.