Caso Battisti

Antonio Laspro
Consigliere Comites San Paolo – Comitato Degli Italiani all’Estero
Consigliere CGIE Brasile – Consiglio Generale Degli Italiani Nel Mondo

Caso Battisti

In relazone all`asilo politico, che il ministro Tarso Genro há voluto concedere all`italiano Cesare Battisti , questo non sarebbe altro che il risultato di una convenzione tra Stati democratici, per salvaguardare cittadini stranieri, accusati nella própria pátria di crimini politici, ed appunto per questo minacciati nella própria integritä.
Succede peró che il suddetto cittadino italiano ha sulle spalle il rusultato di processi da parte della giustizia italiana che lo ha condannato all`ergastolo, per crimini comuni commessi nel 1970, (che lui vuole definirli politici).
Negando l`estradizione richiesta dal Governo italiano, si incorre in un vizio di forma, prodotto piú che altro dalla poca conoscenza del caso che ha dato origine alla condanna.
Dalla fine dell`ultimo Conflitto mondiale, la Repubblica Italiana é uno stato di diritto, dove le tendenze sia di destra come di sinistra convivono democráticamente e dove si rispettano i diritti della persona. Con questo i processi contro il Battisti, in Corte di Assise, composte da giudici popolari, dunque con ogni crisma di legalità, arrivarono alla conclusione che gli i assassinati commessi dall`accusato, Cesare Battisti come esponente dei “Proletari armati per il Comunismo o PAC” sotto la coltre del movente político, celavano il crimine comune.
Nei Paesi democratici dove impera la libertá di espressione, di stampa e di associazione e dove le espressioni politiche possono essere dibattute senza timore di repressione, il método terrorista, sia di destra come di sinistra, estrapolando da questi parametri , perde la connotazione política, trasformandosi in pura criminalitá.
A chi non esamina la questione in profondità potrà sembrare che questa richiesta di estradizioine sia la rivalsa di un governo di destra (Berlusconi), contro un avversario tendenza contraria, ma non é. Ne é prova il fatto che la stessa richiesta era giá stata presentata dal precedente governo (Prodi) che non puó essere tacciato di destra.
Il presidente della Repubblica italiana Giorgio Napoletano, il presidente della Camera dei deputati Gianfranco Fini, il ministro dell’esteri Franco Frattini, il sottosegretario per ilatiano nel mondo Sen. Alfredo Mantica, ex ministro degl’italiani nel Mondo On. Mirko Tremaglia e tante altre autoritá dello stato italiano insieme a tutta la nazione italiana ben come la voce di 25 millioni di italiani/oriundi che resiedono il Brasile sono rimaste sorprese con l`attitudine del governó brasiliano, in non voler estraditare il criminale Cesare Battisti.
Il governo del Brasile sá bene che L’Italia é un paese di “Diritto”, dove non ci sono “legge speciali”. Battisti, non è un refugiato politico, ma bensi un pluriomocida condannato, con sentenza passata in giudicato dalla giustizia italiana.
La decizione del ministro della giustizia brasiliana Tarso Gerso sorprende ancora di più, giá che é andata contro il parere del Procuratore della Repubblica brasiliana, e dello stesso presidente del STF, Mendes, che malgrado tutto ha mantenuto la stato di custodia del Battisti, sollecitando allo stesso tempo di nuovo il parere del Procuratore per agire in propósito.
Sembra quasi una presa in giro, se non una offesa allo Stato italiano la motivazione del ministro quando afferma che lo “status di rifugiato é stato concesso per causa dell`esistrenza fondata da un timore di persecuzione per le sue opinióni politiche, e che in Italia il Battisti potrebbe essere eliminato dalla Mafia o dalla CIA, o meglio ancora da tutte e due”.
Ci sarebbe da ridere, se non fosse tragico. Conoscendo la capacitá di queste due entitá (Mafia e CIA), e la loro penetrazione in qualsiasi parte del mondo, sarebbe ben più facile per loro eliminare un avversario, trovandolo libero in Brasile, piuttosto che in un penitenziario. Se l`intenzione del ministro Tarso é quella di salvaguardarel`integrità di Cesare Battisti, allora sarebbe più salutare consegnarlo alle autoritá italiane.
Tempo fa, due atleti cubani, giunto in Brasile in occasione di un torneo, avevano sollecitato l`asilo politico, ebbene sono stati rispediti a Cuba senza tante storie o complimenti con l`allegazione che erano clandestini. Ebbene Cesare Battisti é entrato in Brasile come? Con che tipo di passaporto? Vero o falso?
Quanto alle relazioni Itália-Brasile, che parevano camminare su du una strada piana e senza intralci, principalmente dopo la visita del presidente Lula in Itália, sembra che comincino ad incrinarsi principalmente per il risalto data al fatto della stampa dei 2 Paesi. Sono certo che questa maretta terminará nel migliore dei modi, questo per il buon senso che sará usato da chi ha in mano il timone di navigazione di questo grande Paese che abbiamo eletto come nostra seconda Pátria.

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